VOCI IMPORTANTI: FELIA LITVINNE

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Ovvero, come essere soprano drammatico senza “sbraj” o cadute di gusto. Françoise Schutz unisce il fascino di una voce di rara bellezza con la solidità tecnica appresa dalla maestra Pauline Viardot e dimostra incontrovertibilmente di che pasta fossero fatte le voci importanti tra Otto e Novecento.

7 pensieri su “VOCI IMPORTANTI: FELIA LITVINNE

  1. Proprio niente da dire, sara’ anche stata una iena, come molte persone che l’hanno frequentata hanno avuto modo di dire e constatare, non sara’ stata il massimo dell’espressione, avra’ umiliato anche colleghi ed allievi , ma come cantante intesa come vocalista, rimane un esempio. Rarissimo vero Falcon.

    • Ah, si si si. Eccome se emerge, questa poi deve essere la registrazione dell’ 08 peche’ c’e’ l’orchestra, e rispetto alle altre registrazioni, secondo me si sente molto bene.
      Voce perfetta, mettila sulla qualita’, o sulla quantita’ o sulla bellezza, mettila dove vuoi ma e’ una voce perfetta.
      E di voci “uguali” cosi’ ,ce ne sono state pochissime. E, come sappiamo, spesso a voci perfette, non corrispondono grandi metodi di canto no? Di lei invece non si discute nulla, neppure sotto l’aspetto tecnico.
      Il limite suo era proprio a livello interpretativo. (anche un poco di colori e piani in piu’ magari non avrebbero guastato).
      Dai, una notiziola : esattamente 110 anni fa’ a San Pietroburgo andava in scena un’edizione del ring diretta da Napravnik. Lei (Litvinne), cantava la Brunilda, in Siglinda si alternavano la Mej-Figner e la Ermolenko-Juzhina, Kastorsky era Wotan, Ershov era Sigfrido, ma cantava anche Sigmondo e Loge, Fricka era la Zbrueva nell’ Oro del Reno, e la Slavina nella Valchiria, Labinsky cantava Froh, Davidov era Mime, in Alberico si alternavano Tartakov e Chuprinnikov, e fresca uscita dal conservatorio della citta’ l’uccellino del bosco era la Lipkovskaya…..Ah, Donzelli…me ne basterebbe uno o una di questi.

  2. gli acuti erano per i soprani falcon il tallone d’achille e la parte è centrale ma non ha nulla a che vedere con le scritture riservate alla Falcon e poi alla Stolze (prima Leonora di Favorite) e poi dobbiamo anche aggiungere che sino ai dischi elettrici le voci poderose dei soprani drammatici erano difficili da captare per la ricchezza di vibrazioni. Anche in area italiana trovi due voci molto simili alla Litvinne ovvero la Arkel e la Pinto stessi pregi stessi limiti. Non per nulla Amalia Pinto fu una grande wagneriana La fama che arrise a Celestina Boninsegna rispetto alla Russ o alla Mazzoleni dipese proprio della facilità con cui il soprano reggiano venisse captato dai primordiali sistemi di registrazione

  3. Tra quelle che io ho sentito, questa mi sembra una delle incisioni migliori della Litvinne. Effettivamente la voce è molto ricca e omogenea, priva di pomposità e sguaiataggini nel registro grave (e tra i soprani drammatici è qualità davvero rara… trovo che i leggeri cantassero generalmente assai meglio), e in questo brano anche il settore acuto, che altrove tende a stirarsi e a difettare di intonazione, ha una bellissima sonorità.

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