MODESTE VOCI: GEMMA BELLINCIONI

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Dopo Emma Carelli proponiamo un’altra apostola del Verismo, non fosse che per ragioni biografiche e in considerazione del fatto che i pochi dischi incisi documentano in misura preponderante l’assidua frequentazione di quel repertorio e di titoli al medesimo assimilati (Carmen in primis). Assidua frequentazione che, congiunta a una tecnica tutt’altro che provetta e a una spiccata predilezione per una recitazione sistematicamente sopra le righe, costarono di fatto alla Bellincioni la possibilità di conservare, lungo la sua quarantennale carriera, un poco più a lungo la freschezza degli esordi da soprano di coloratura. Eppure – e sappiamo di risultare monotoni e noiosi e di ciò ci scusiamo – non possiamo non osservare come, in riferimento all’assolo di Margherita, il confronto con le colleghe oggi in attività faccia sembrare la Bellincioni non solo una grande interprete, ma una rifinita vocalista. Poi è sufficiente riascoltare Claudia Muzio o Ninon Vallin per imbattersi nuovamente nella GRANDEZZA vocale e interpretativa applicata alla musica di Boito.

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