MODESTE VOCI: ROCKWELL BLAKE

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Ed eccoci a un altro dei protagonisti della Rossini Renaissance, tutti indistintamente connotati da voci tutt’altro che floride e generose. Lo proponiamo in un’aria scritta per un tenore di 66 anni (tanti ne aveva Anton Raaf quando nel 1781 creò l’eroe eponimo dell’opera mozartiana) e che evidenzia in maniera prioritaria l’abilità dell’attempato Blake nel reggere tessiture da autentico baritenore (pur essendo, di natura, un contraltino) e nello sfoggiare fiati di prodigiosa lunghezza. E il recitativo non è meno impressionante, perché il cantante dimostra come si possa declamare, con autentico senso di quella che Verdi definiva la parola scenica, senza per questo ridursi a parlare, o peggio ancora a parlottare, magari con dubbia tenuta dell’intonazione. Ogni riferimento a più recenti e magari occasionali Idomenei è, ovviamente, voluto.

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