Bravo, bravo, bravo Mr. Blake. Standing ovation for you !!

Il tenore Rockwell Blake ha fatto parte della giuria del Concorso Internazionale di Canto “Francesc Vinas” nella sua cinquantesima edizione ed ha descritto questa esperienza nel suo blog. Estraiamo dal suo sito alcune considerazioni particolarmente importanti, a nostro avviso, circa la sua esperienza di giurato. Il nostro sito vuole apertamente ringraziare il maestro Blake per avere coraggiosamente reso pubblico il suo pensiero, di certo poco convenzionale e forse anche scomodo per gli architetti del mondo lirico attuale. E’ rarissimo che un grande e famoso cantante, mettendo da parte opportunismi e convenienze, dichiari in modo tanto franco lo stato dell’arte nei concorsi lirici come nella didattica del canto. In attesa che anche altri, che condividono con lui questa visione della realtà, seguano il suo esempio, da tutti noi un BRAVO BRAVO BRAVO BRAVO BRAVO Mr. BLAKE!            Un’altra standing ovation per te!!

(…) (On my way back home, I started a new blog.) I lost myself to my passionate opposition to modern trends in the opera business, and I slashed madly at those whom I see turning Opera into an art form for the eyes.
 (…)
 First, I want to report the existence of great vocal instruments in the human population. I was introduced to a lot of them at Viñas. Second, I want to report that all the voices that passed through Viñas need to know Garcia. Third, I want to report the ignorance of the truth of Garcia in high places. The majority of my fellow judges contented themselves by eliminating the most interesting singing from the final. That interest was due to the least influence of “Factory” teaching on those singers. When those voices didn’t come back for the Semi Final, I had to do my best to rate the returning talent from least to most boring. (…)
 The Musical Mogul (…) seems to think that if the stage is outfitted with something truly innovative for sets and the staging of the cast is of the same innovative quality and the talent on the stage is nice to look at and clothed to maximize the visual effect, then the audience will be entertained and they will have copious income from the box office as confirmation that all is well with the World of Opera. (…) Innovation is everywhere to be seen. What these Moguls forget is that Opera is first an audible art form. The singing is the engine of audience interest. Bore them with the singing, and you will only have the visual portion of the entertainment to keep them interested. The singers who were favored by the majority of judges at Viñas bored me, and I have to credit those singers with the ability to do the same for any other normal entertainment consumer. I hate to be the bad guy messenger, but the average High Definition wide screen TV with standard cable service is better eye candy than most anything Opera Companies can afford to put on their stage. Opera without vocal entertainment is like Plattsburgh (i. e. any provincial small city) without a thriving economy. Ticket sales at the Opera box office could shrink as fast as the immigration of sophisticated families to Plattsburgh.
 What bucks this shrinking trend and actually grows? TICKET PRICES AND TAXES. (…)

Rockwell Blake, http://www.rockwellblake.com/blog/2013/02/02/barcelona-and-friends/, 2 febbraio 2013

 

(…) (Mentre tornavo a casa, ho aperto un nuovo blog). Sono sempre stato attivo nella mia strenua opposizione alle moderne tendenze nel business dell’Opera e mi sono fermamente opposto a coloro che vedo trasformare l’Opera in una forma d’arte visiva.
(…)
Innanzitutto ci tengo a precisare che esistono grandi strumenti vocali nella popolazione umana. Ho avuto modo di conoscerne molti al Vinas. In secondo luogo, voglio far notare che tutte le voci che sono passate dal Vinas devono conoscere il Garcia. Voglio poi far notare quanto la giusta lettura del Garcia sia invece ignorata tra i professionisti più popolari. La maggior parte dei miei colleghi giudici si sono sfidati a vicenda per eliminare i cantanti più lodevoli dalla finale. Tale interesse è dovuto all’infima influenza dell’insegnamento “indistrializzato” (“Factory teaching”) su quei cantanti. Quando quelle voci sono state eliminate in semi-finale mi sono dovuto sforzare per giudicare i finalisti dal meno peggio al più noioso. (…)
Il grande agente musicale sembra pensare che se il palco è riempito da qualche elemento registico veramente innovativo e se la messa in scena del cast è della medesima qualità innovativa e che il talento sul palco sia bello da guardare ed agghindato per massimizzare questo effetto visivo, allora il pubblico sarà appagato e loro avranno ingenti guadagni dalla biglietteria, a riconferma che tutto nel mondo dell’Opera procede nel verso giusto. (…) L’innovazione può essere vista ovunque. Quello che questi grandi agenti non ricordano però è che l’Opera è prima di tutto una forma d’arte uditiva. Il canto è il motore dell’interesse del pubblico. Annoiali col canto e ti rimarrà soltanto la porzione visiva dell’intrattenimento per tenere vivo l’interesse. I cantanti che sono stati favoriti dalla maggioranza dei giudici al Vinas mi hanno annoiato e posso giudicare loro con la stessa competenza che potrebbe avere qualsiasi altra persona in cerca di semplice intrattenimento. Odio fare la parte del giudice cattivo, ma i vari schermi televisivi grandissimi e ad alta definizione che trasmettono i servizi della tv via cavo sono una delizia per gli occhi ben più di quanto una qualsiasi compagnia di opera si può permettere di mettere in scena a teatro. L’Opera senza un’adeguata parte vocale è come Plattsburgh (ossia un qualsiasi paesino di provincia) senza una florida economia. Le vendite nelle biglietterie dei Teatri d’Opera potrebbero crescere tanto velocemente quanto l’immigrazione di famiglie sofisticate a Plattsburgh.
Cosa impedisce questo sviluppo e cosa effettivamente cresce? I PREZZI DEI BIGLIETTI E LE TASSE. (…)

Napoleone Moriani, trad.

 

El tenor Rockwell Blake va formar part del jurat del Concurs Internacional de Cant “Francesc Viñas” en la seva 50ena edició. El tenor ha escrit sobre l’experiència al seu bloc. Aquestes són algunes de les seves impressions.
(…) (En tornar a casa, vaig començar a escriure un nou bloc.) Em vaig perdre en l’apassionada oposició a les tendències modernes del món de l’òpera, i em vaig acarnissar especialment amb aquells que converteixen l’òpera en una forma d’art per als ulls.
(…) Primer: vull manifestar l’existència de grans instruments vocals entre la població mundial. En vaig conèixer molts al Viñas. Segon: vull manifestar que totes les veus que han passat pel Viñas necessiten conèixer García. Tercer: vull manifestar que persones que ocupen llocs elevats desconeixen la veritat de García. La majoria dels meus companys de jurat es complaïa a eliminar de la final els cantants més interessants. L’interès provenia d’una mínima influència del “Factory teaching” sobre aquests cantants. Com que aquestes veus no van arribar a la semifinal, em vaig haver d’esforçar a puntuar els aspirants restants de menys a més avorrits. (…)
Sembla que els Magnats Musicals (…) pensen que, si l’escenari, pel que fa a l’escenografia,  està adornat amb alguna cosa realment innovadora i si la direcció d’actors és de la mateixa qualitat innovadora i si els artistes tenen bona presència sobre l’escenari i van vestits de manera que l’efecte visual es maximitzi, el públic es divertirà i que, per tant, s’obtindran abundants ingressos de taquilla, com a confirmació que el món de l’òpera no té cap problema. (…) Però la innovació es pot veure a tot arreu. El que obliden aquests Magnats és que l’òpera és primordialment una forma d’art auditiva. El cant és el motor de l’interès del públic. Si els avorreixes amb el cant, només et queda la

27 pensieri su “Bravo, bravo, bravo Mr. Blake. Standing ovation for you !!

  1. Rockwell Blake (con la moglie Debbie) è sempre stato un compagno di lavoro entusiasta, affettuoso, intelligente, acuto, spiritoso e attentissimo anche alla parte scenica: non mi sorprende affatto che sia proprio lui a denunciare lo stato delle cose.

    PS: Complimenti ai traduttori.

  2. “The singing is the engine of audience interest. Bore them with the singing, and you will only have the visual portion of the entertainment to keep them interested.”

    “the average High Definition wide screen TV with standard cable service is better eye candy than most anything Opera Companies can afford to put on their stage.”

    Questo a mio parere è il punto fondamentale, così cruciale per il futuro dell’Opera. Non puoi cercare di competere con le altre forme di intrattenimento sulla parte visiva; devi puntare forte sulla qualità del tuo fattore distintivo!!! Alla fine si tratta di marketing, di capacità di posizionare in modo efficace il tuo prodotto. Perché cercare di competere su piani nei quali non puoi assolutamente uscire vincitore??? Probabilmente il “Musical Mogul”, oltre a non intendersi di canto, non si intende neppure di marketing…

    • beh, di questo ha parlato la Pasta nelle sue 4 tesi. vicarianza, meno canto e più immagine, deformazione del concetto di gesamtkunstwerk.ma è certo che non c’è futuro, perchè non ci sono maaestri di canto. e gli alllievi cercano maestri che siano funzionali ai concorsi di canto, non alla didattica.

      • A proposito dell’attuale insegnamento del canto, consiglio di leggere dal blog di Blake l’articolo “Factory Made”: http://www.rockwellblake.com/blog/2012/02/05/factory-made/

        Riporto in particolare questo estratto:
        “The books written by “factory workers” hold “Chiaroscuro” in high regard and get all technical about how this ideal may be achieved. No recorded examples are ever included. Notwithstanding all the written advice for the achievement of “Chiaroscuro”, the pedagogical results don’t seem great. What I’ve been hearing is a uniform pleasantness that neither offends nor impresses, like discount no label bulk vanilla ice-cream….. Maybe chocolate would be a better metaphor given what I’m about to assert. The confusion over how to describe “Chiaroscuro” withers into insignificance when one begins to believe that these workers don’t really know what Chiaroscuro sounds like. It seems that the consensus on the assembly line is that the inoffensive/pleasant voice is the correct example of “Chiaroscuro”. WRONG!!! That “inoffensive” voice is a great example of just one of the products that the misuse of a Garcinian tool will give you. That specific tool is Sombre Timbre.

        I have to admit that any tool that gets a quick result can be very useful. Sombre Timbre… Let’s make that a contraction: ST, OK? ST is without a doubt a really quick fix for many vocal inconveniences and its’ use is justifiable if you believe that Band-Aids are good enough for Battle Wounds. It does, however, have a progressively higher price attached to its use. The more ST one applies to the voice the more it covers over the “Chiaro” or brilliance of the voice. That brilliance is recognized in most of the old books as the key feature with which a solo voice can carry a composer’s melodies to the ears of the audience. It is the cutting edge of the Soloists’ voice and as more and more ST is applied to the voice that edge is ever more blunted and the singer has to push harder and harder to be heard in the theatre. That is if the singer wants to be heard in the theatre. When the student manages to apply ST to the max it can even cover the core personal color qualities with which the young singer started even if they were only in “germ” form. Using ST to establish a false “Chiaroscuro” in a young singer is bad factory work in my book! Garcia tells us to use ST but for completely different purposes.”

        • Esatto. Questo chiaroscuro che diventa scurimento artificioso.
          Anche l’assenza di esempi sonori è cosi sintomatico.
          Il vero problema è che oggi tanti insegnanti parlano di voce “immascherata” etc. e, per dirla con Blake, “get all technical about how this ideal may be achieved”, però poi in prattica producono dei mostri, perché manca l’orecchio – l’ideale del suono. Se questo ideale non c’è, puoi parlare e scrivere quanto vuoi sulla tecnica vocale, sul chiaroscuro, sulla massima risonanza. Hanno dei preconcetti, “factory made”, e questa “tecnica” viene applicata a qualsiasi allievo senza ascoltare la voce individuale e le sue esigenze, alterandone e falsificandone la “grana” singolare.

          • Con il risultato che poi suonano tutti uguali… Di recente sono rimasto impressionato ad esempio di come la Yoncheva sembri un clone della Netrebko!

          • Hm, se parliamo proprio della Yoncheva, allora direi che sembra un clone della Netrebko piuttosto dal punto di vista di come si muove e magari vuole imitare anche il fraseggio in brani come Meine Lippen… Però la voce come tale non mi sembra scurita, quindi artificiosa e magari messa in servizio all’imitazione di qualcuno. Tanto, non l’ho sentita dal vivo…

          • Non so, è vero che è un po anonima (a dire il vero, l’ho sentita oggi per la prima volta, in seguito al tuo commento 😀 ) , però dovrei veramente sentirla dal vivo per costatare se ha la brillantezza communicativa del timbro come, ad esempio, la sua compatriota Stoyanova la quale pur non avendo una voce eccezionale, produce un suono che è subito dappertutto nella sala.

          • Non ho sentito dal vivo nessuna delle due, ma la Stoyanova mi sembra cantare in modo diverso e decisamente migliore. Ed alla fine più interessante!

          • Quello è sicuro. La Yoncheva, anche se mi sembra garbatina, prende spesso da sotto gli acuti e dimostra un centro se non inglato e scurito, almeno abbastanza vuoto. La Krassimira, pur con la sua voce corta, è tutt’altra cosa. :) Sfortunatamente, la mettono ormai quasi sempre in ruoli troppo pesanti che mi toglie anche la voglia di andare a vederla.

          • i prodotti dell’industria culturale sono tutti pericolosamente simili. Dico bene?

          • Si, pericolosamente simili, direi o per la tendenza di imitare falsi modelli e luoghi communi o per la semplice anonimità delle voci “senza qualità”.

  3. Grande Rocky! Alla stima ed all’affetto per l’esimio artista che tante emozioni ci ha donato proprio a noi italiani, devo aggiungere la sincera ammirazione per la sua modestia, per la pacatezza con cui si esprime ed il self control, anche quando non le manda a dire.
    Poterlo “introdurre”, più che intervistare, al pubblico che ha assistito alla chiacchierata nel Foyer del Liceu è stata una delle mie più belle e grate esperienze sia professionali che di pura e semplice amicizia.
    E gliene sono immensamente grato.
    Andrea Merli

  4. Ma dico… Sono cose che si ripetono e che se ne parla da tanto tempo. Come al solito “caschiamo dalle nuvole”. Giusto perché le dice Blake (e per l’ennesima volta le dice. Un mio amico gli è amico e mi inoltra spesso sue dichiarazioni via mail) ci si sveglia.
    Si sa che nei concorsi più delle volte non giungono nei ‘finali’ i più bravi perché metterebbero una bella ombra su chi ‘deve’ vincere.
    Sono rari i concorsi onesti, ma tra le giovani leve si sanno queste cose.
    Tra insegnanti famosi e agenzie forti il semplice bravo cantante che non ha niente da “offrire” viene spesso messo da parte e senza il riparo protettivo viene anche maltrattato dalla critica mentre ‘altri’ non ne sbagliano una!
    Una vergogna.
    E purtroppo le parole della Grisi sono vere. Si cerca l’insegnante in base alla funzionalità nei concorsi e nel fare le telefonate.
    Ecc., ecc., ecc…….

    • Perchè ormai era in ballo da una settimana e le semifinali si sono svolte il venerdì 18 alle 18, perchè (se leggete l’inizio del suo post qui non pubblicato) è amico di Miguel Lerin che lo ha chiamato supplicandolo di occupare il posto lasciato vacante dalla Signora Freni, influenzata ed a letto con 39 di febbre, perchè era la 50esima edizione del Concorso Vinas, perchè perchè perchè perchè…
      Se mo’ ci mettiamo anche a fare la “dietrologia” su Blake stiamo freschi…
      Per altro la stessa sconsolata conclusione è stata in pubblico ammessa anche dall’altro illustre membro della giuria, partecipe alla “serata Blake”: Richard Bonynge. Anche lui legato da amicizia di lunga data a Lerin, alla famiglia Vilardell. In una parola, ai discendenti di cotanto illustre tenore.
      Dopo di chè mi si dirà che Lerin è, appunto, il maggior agente di cantanti lirici in Spagna. Ed è vero. Ed è anche vero che pur’io gli sono amico.
      Sic et simpliciter.
      Saluti

  5. con il pensiero alle considerazioni di Blake che anche mettendo in conto un minimo d inacidimento da grande artista in pensione sembrano convincenti me ne vado al matine’ del Comunal dove s da don giovanni con un cast assai poco stuzzicante perche’ a parte De Candia composto d cantanti sconosciuti. Beh siamo all intervallo e lo spettacolo non sembra essere specchio dei tempi d crisi. Purtroppo le tre ragazze dimostrano che il filone d voci femminili che negli anni 80 sembrava inesauribile e’ finito ma c sono un don g e un don o molto promettenti. Lo spettacolo e’ fatto in economia ma il rapporto qualita’ prezzo e’ notevole. Qui tutti contenti. Miracoli della lirica…speriamo che anxhe il secondo atto mantenga le aspettative

  6. In un mondo dell’opera dove i primi omertosi sono i vecchi divi, che pur di avere ancora i riflettori addosso si rendono spesso complici del meccanismo, così come di stars che insegnano dicendo assuridità ( per non parlare della pletora di mezzi cantanti ora attivi o ad inizio attività didattica ), quello che Blake dice e scrive nel suo sito è da ritenere coraggioso, intelligente e di assoluto valore. mi spiace dirlo, ma l’opera manca di persone intelligenti. E manca soprattutto di uomini nel vero senso della parola, di persone vere . i cantanti fuori dal palco sono nella maggioranza dei casi deludentissimi e non vado oltre…la vanità e l’egocentrismo li azzoppa molto spesso.
    Rockwell Blake ha parlato da persona VERA e disinteressata, oltre che competente perchè dietro il grande cantante c’è sempre stato un uomo intelligente e razionale. dunque i mi, i ma e i mu sono davvero fuori luogo. speriamo che qualche altro suo collega lo segua, rinunci a qualche dichiazione di comodo per dire un po’ di verità, facendo qualcosa che giovi al canto e non solo alla propria carriera da star in pensione.

  7. Se l’opera lirica e il canto lirico non arriva al collasso finale non ci sarà una rinascita culturale e stilistica del medesimo genere. La lirica è innanzitutto “canto” e tutto ruota intorno a questo “perno”. Man mano che questo meccanismo s’inceppa, si è prossimi al collasso del “genere stesso” come “tale” entrando, man mano, in un altra, estranea dimensione culturale dello stesso.

  8. in questa giuria che eliminava le voci più interessanti dai finali c´erano casting managers, un famoso direttore d´orchestra, artistic directors e program managers di grandi teatri internazionali. Una VERA VERGOGNA.
    e già che ci siamo: ecco la giuria espertissima…

    Preliminary Auditions:
    The Jury will be selected by the Artistic Direction of each theatre where the auditions are held.

    Final Round:
    President: Joan Matabosch (Spain), Artistic Director, Gran Teatre del Liceu, Barcelona;
    Rockwell Blake (USA), tenor;
    Richard Bonynge (Australia), conductor;
    Tobias Hasan (Austria), Casting Director, Hamburgische Staatsoper;
    Jesús Iglesias Noriega (Spain), Artistic Administrator, De Nederlandse Opera, Amsterdam;
    Boris B. Ignatov (Russia), Head of Casting, Teatro Real, Madrid;
    Peter Mario Katona (Germany), Casting Director, Royal Opera House Covent Garden, London;
    Enedina Lloris (Spain), soprano;
    Elisabeth Pezzino (France), Program Director, Opéra National de Paris;
    Lenore Rosenberg (USA), Metropolitan Opera House, New York; Spoleto Festival USA;
    Ilias Tzempetonidis (Greece), Casting Manager, Teatro alla Scala, Milan.

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