Celebrazione wagneriana: un concerto.

E  dopo Verdi Wagner. Quanto di più scontato e, ciò nonostante, aggiungo io, quanto di più a la page perchè dei tanti problemi e dubbi, (primo, ma più rilevante quello di eseguire i due autori )  che i due grandi sollevano, critica, intellettuali e pubblico, in questo anno del doppio anniversario, si sono appiattiti su quello del quale dei due sia il più bravo e dell’obbligo dei teatri italiani di inaugurare le proprie stagioni con titoli del “cigno di Busseto”. Polemiche, prima che inutili ,rivelatrici del livello di chi le proponga, coltivi e caldeggi.

Altri sono gli spunti di riflessione, che entrambi i geni propongono. Finite le imprescindibili celebrazioni, ovvero dal 31 dicembre 2013, potremmo anche divertirci ad indagare quello che i due pretesi contendenti abbiano in comune o meglio cui entrambi sono stati, in fasi differenti delle loro parabole, tributari. E’ solo una proposta.

Per il momento anche il Corriere della Grisi risponde all’imperativo di celebrare. Celebrare o almeno iniziare a celebrare in chiave “Grisi”. E, quindi, privilegiando esecuzione ed interpretazione con un sontuoso concerto. Si fa  sempre così. Nessuna presunzione di completezza, sarebbe impossibile. Come è stata, lo confessiamo, molto ardua la scelta dei brani e degli interpreti. Non solo per la copia di materiale disponibile e per voler proporre una plausibile antologia di tutti quelli (direttori e cantanti), che riteniamo esemplificativi di epoche e di gusti, ma perchè in questa ricerca ci siamo ritrovati, come sempre, più in sintonia con il  passato che con l’attualità. Perchè del passato (sia pure prossimo) fa parte l’interpretazione del Parsifal di Boulez, che deve essere proposta  a confronto di quella di Knapperbusch, perchè, ancora, dopo Birgit Nilsson nessun soprano è stata la completa realizzazione del soprano drammatico wagneriano. E limitarci ad un “accontentare” noi ed il pubblico non è la nostra scelta. Questo dilemma ci apre ad altro, più grande e doloroso e crudo, che giro ai nostri lettori, ovvero se in quest’epoca di povertà e miseria non solo vocale, ma anche direttoriale, sia indispensabile ed utile rimpinzare le stagioni d’opera di ciascun teatro di titoli wagneriani.  Chiudo ancora in polemica e per far viaggiare ancora una volta appaiati i due grandi: all’aggettivo wagneriano si può sostituire, senza incorrere in errore, quello verdiano.

 

Rienzi

Ouverture – Orchestre de la Sociètè des Concerts du Conservatoire, dir. Felix von Weingartner (1939), Chicago Symphony Orchestra, dir. Fritz Reiner (1958)

Der fliegende Hollânder

Ouverture – New Philarmonia Orchestra, dir. Otto Klemperer (1968)

Atto I

Die Frist ist um…Wie oft in Meeres tiefsten Schund – Cornell MacNeil, dir. Otmar Suitner (1972)

Tannhauser

Ouverture: Evgeny Mravinsky, (1978)

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Atto II

Freudig begrüssen wir die edle Halle…Blick ich umher in diesem edlen Kreise – Renata Tebaldi, Carlo Tagliabue, Hans Beirer, Boris Christoff, Augusto Romani, dir. Karl Böhm (1950)

Atto III

Beglückt darf nun dich…Durch Sühn’ und Buss’ hab’ ich versöhnt – Sena Jurinac, Coro del Teatro alla Scala, dir. Wolfgang Sawallisch (1967)

Allmächt’ge Jungfrau, hör mein Flehen! – Sena Jurinac, dir. Wolfgang Sawallisch (1967)

Wie Todesahnung…O du, mein holder Abendstern – Herbert Janssen, dir. Erich Leinsdorf (1939)

Lohengrin

Atto I

Einsam in trüben Tagen – Maria Chiara, dir. Giuseppe Patané (1976)

Atto II

Euch Lüften, die mein Klagen – Eleanor Steber, dir. Joseph Keilberth (1953)

Elsa!…Wer ruft? – Marjorie Lawrence & Lotte Lehmann, dir. Artur Bodanzky (1935)

Atto III

Das süsse Lied verhallt – Franz Völker & Maria Müller, dir Heinz Tietjen (1936)

Tristan und Isolde

Preludio – Orchestra del Teatro Colon di Buenos Aires, dir. Erich Kleiber (1938), Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, dir. Carlos Kleiber (1978)

Atto I

Wie lachend sie mir Lieder singen – Birgit Nilsson, dir. Karl Böhm (1960)

Atto II

Isolde!…Tristan! – Lauritz Melchior & Kirsten Flagstad, dir. Fritz Reiner (1936)

Die Meistersinger von Nürnberg

Ouverture – NBC Orchestra, dir. Arturo Toscanini (1939)

Das Rheingold

Schwüles Gedünst…Abendlich strahlt der Sonne Auge – Hermann Uhde, Gerhard Stolze, Hans Hotter, Ira Malaniuk, Erich Witte, Erika Zimmermann, Hetty Plümacher, Gisela Litz, dir. Clemens Krauss (1953)

Die Walküre

Atto II

Nun zäume dein Ross…Hojotoho! – Friedrich Schorr, Frida Leider, dir. Leo Blech (1927)

Atto III

Leb’ wohl, du kühnes, herrliches Kind! – Thomas Stewart, dir. Herbert von Karajan (1967)

Siegfried

Atto III

Heil dir, Sonne! – Kirsten Flagstad & Set Svanholm, dir, Wilhelm Fürtwängler (1950)

Götterdämmerung

Vorspiel

Zu neuen Taten – Marjorie Lawrence & Lauritz Melchior, dir. Arthur Bodanzky (1936)

Atto III

Trauermarsch – Bayerisches Staatsorchester, dir. Hans Knappertsbusch (1955)

Parsifal

Vorspiel – Orchestra del Festival di Bayreuth, dir. Pierre Boulez (1967)

Atto III

Du salbtest mir die Füsse – Max Lorenz, Alexander Kipnis, dir. Richard Strauss (1933)

Geleiten wir im bergenden Schrein – George London, Wolfgang Windgassen, dir. Hans Knappertsbusch (1951)

11 pensieri su “Celebrazione wagneriana: un concerto.

  1. non è necessario pubblicarlo, questo messaggio.
    il post promette ascolti stupendi, che farò sicuramente per celebrare wagner, ascolti che anzi ho già iniziato con la splendida walkure di frida leider.
    Però quando gli ascolti sono così tanti potreste unirli in un unico archivio, a beneficio dell’ascoltatore?
    grazie in ogni caso, la leider è molto bella da ascoltare!
    marco

    • anch’io sono un fan di frida leider e non solo quale esecutrice wagneriana. Uno dei miei maggiori rimpianti è che non abbia inciso nulla della Norma che cantò, in tedesco, a Berlino e che non esista il live (urge la macchina del tempo) di un Trovatore londinese con Pertile anno 1929 , credo.

      • Ascoltate su Youtube della Leider “Or sai chi l’onore” del Don Giovanni. Sarà una anticaglia acustica, ma io a teatro non ho mai sentito cantare (Gruberova a parte, ma è una eccezione che conferma la regola) quest’aria con tanta spinta, nettezza, fraseggio. Tutta sul fiato, governata dal senso della linea alta e proiettata su fiati amplissimi mai snervati, legato magistrale.
        Alla faccia di chi pensa che Isolde e Bruhnilde debbano essere urlate. Nessuno ha pazienza di ragguagliare su alcune letture storiche dei Wesendonk Lieder?

  2. Il confronto – nel preludio del Tristan – dei due Kleiber è molto interessante e mostra, chiaramente, come il padre (Eric) fosse un grandissimo direttore d’orchestra, ma il figlio (Carlos) un genio assoluto.

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