Quaresimal XXII: Jane Eaglen

Immagine anteprima YouTube

Il sedicente “soprano drammatico” Jane Eaglen, è stata per un certo tempo presenza abbastanza ricorrente nelle incisioni e in alcuni teatri anche italiani (fu la Brunhilde scaligera nella passata gestione). Avrei voluto parlare della sua “Casta diva”, proprio nell’incisione ufficiale diretta da Riccardo Muti – incisione che, presentata come definitiva e nuovo punto di svolta nella storia interpretativa, assomiglia piuttosto al topolino partorito dalla montagna – avrei voluto sottolineare la voce tagliante e acida, l’impaccio con le agilità, l’estraneità completa all’estetica neoclassica, gli stridori, il vibrato spinto e traballante, le inaccettabili semplificazioni (gli otto LA ribattutti sostituiti da una disgustosa nota tenuta)… Purtroppo non è stato possibile: consoliamoci con altrettanta meraviglia, in un “Suicidio” dalla Gioconda di Ponchielli che può essere interpretato come istigazione al suicidio di chi ha la sventura di ascoltarlo.

 

3 pensieri su “Quaresimal XXII: Jane Eaglen

Lascia un commento