Un giorno di Norma I: ADELINA PATTI

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Registrazione e diva da archeologia. possiamo ammirare con molti accomodi il timbro, il gusto per gli abbellimenti ed anche il fiato corto, ma dobbiamo riflettere che la divina Adelina, celebre Desdemona, Semiramide ed anche Aida mai ritenne di essere la tragédienne che Norma esige.

6 pensieri su “Un giorno di Norma I: ADELINA PATTI

  1. Le registrazioni di Adelina Patti hanno secondo Celletti il valore di curiosità, tuttavia le ritengo importantissime per aiutarci a capire cosa potessero essere cantanti come Pasta, Malibran, Grisi, Lind e via dicendo tenuto conto che vi sono stati molti appassionati che ebbero la fortuna di ascoltare le une e le altre. Anzitutto la qualità del colore e il timbro (simile ma forse ancora più suggestivo di quello della Caballé) ci danno l’idea dell’eccellenza della cantante, se poi a questo impianto di base (che consente di percepire capacità di fraseggio chiarissime) si aggiungono le doti virtuosistiche di cui anche Verdi faceva cenno quando ricordava la sua Violetta (per stare larghi diamo per scontato che fossero almeno pari a due terzi di quelle di una Sutherland che purtroppo aveva il suo tallone d’achille nel fraseggio e nelle note gravi) il conto é presto fatto. La guida Michelin le avrebbe dato 3 stelle due giorni dopo il suo debutto e gliele avrebbe confermate fino al giorno del suo addio alle scene…
    Con riferimento alle note dell’austero Donzellesky voglio aggiungere che mi piacerebbe conoscere le fonti da cui si evince che Adelina Patti si sarebbe dimostrata così modesta, tanto che “mai ritenne di essere la tragédienne che Norma esige” perché a me non risulta. La circostanza mi pare poi incompatibile con quando, sulla sedia a rotelle, dopo aver finito di ascoltare le sua prima registrazione disse in francese: “ora capisco perché sono la Patti!!!”.-
    Se la fonte fosse accertata l’acqua andrebbe verso il tuo mulino, ma se non lo fosse porterebbe acqua al mio che sostengo essere Norma un ruolo che può essere affrontato solo da una fuoriclasse (per non rovinare nessuno dei frequenti passaggi virtuosistici) ma senza particolari vincoli di tonnellaggio e colore.-

  2. la patti aveva alta considerazione di sè medesima e atteggiamenti divistici, ma sapeva benissimo in cuor suo quali fossero i suoi limiti e come preservare il suo “divino organetto”. Nel 1863 cantò Zerlina con la Grisi (che successivamente le riservò un comportamento poco signorile) e più tardi ebbe a scrivere che era diventata la Patti perchè non c’erano più le cantanti come la Grisi. Riguardo lo studio affermava che se non studiava un giorno non se ne accorgeva nessuno, se per due giorni se ne accorgeva lei e dopo tre anche il pubblico……. e le Patti di oggi che dicono…. che fanno?

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