“Der Grisi ring” quinta puntata – “Die Walküre”, atto III, scena I: Walkürenritt.

Nella mitologia norrena, e nell’epopea wagneriana, le nove Valchirie cavalcavano sopra i campi di battaglia scegliendo, tra i guerrieri morti più valorosamente, gli eroi da portare nel Valhalla. All’apertura del terzo atto di Valchiria, però, non un eroe viene condotto sulla rupe, ma una donna – Siegliende – strappata da Brunilde a morte certo per salvare il figlio che ha in grembo (Siegfried) frutto dell’amore incestuoso col fratello Siegmund. Il brano, che rappresenta drammaticamente la cavalcata delle figlie di Odino con i cadaveri degli eroi, è tra i più abusati del catalogo wagneriano e, per questo, tra i più banalizzati. Ora, siccome l’intento dell’autore non era certo sperimentare quanto gli ottoni potessero suonar forte o “far venir voglia di invadere la Polonia” e neppure per “far cagare sotto” i Vietcong, la scelta dei brani va aldilà del mero effettismo, a dimostrazione di come anche i luoghi più conosciuti in mano a interpreti d’eccezione paiono illuminati da nuova luce.

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12 pensieri su ““Der Grisi ring” quinta puntata – “Die Walküre”, atto III, scena I: Walkürenritt.

  1. Ah…Clemes Krauss…che meraviglia ! Però anche Boulez nella sua asciutezza è davvero memorabile. Mravinsky non l’avevo mai sentito (ho solo il Viaggio di Sifgrido sul Reno) ed è anche lui assai interessante. In tema di invasione della Polonia, ho sempre trovato detestabile l’esecuzione di Toscanini (parlo di quella in video in quel concerto interamente dedicato a musiche wagneriane). Personalmente, adoro l’esecuzione di Klemperer: dico un’eresia o in quell’esecuzione si può già “in nuce” intravvedere Boulez ?

    • perché detestabile Toscanini? Proprio ieri ascoltavo ( riascoltavo) morte di Sigfrido e marcia funebre e devo dire che li ho trovati molto belli come i passi del primo atto di Valchiria con Melchior e la Traubel. E non ho mai avuto passione per Toscanini salvo in alcuni episodi (vedi in Traviata la festa di Flora)

      • Difatti, nei due brani da Lei citati è sicuramente più contenuto; nella Cavalcata mi pare davvero che si palesi quella caratteristica messa in rilievo dall’autore dell’ articolo, vale a dire quella di far senitre quanto forte possano suonare gli ottoni (e, se non ricordo male, dato che non la sento da un poco di tempo, anche i piatti mollano degli autentici schianti, nella parte finale).

        • in effetti la mia meraviglia sui passi del crepuscolo nasceva proprio dal ricordo di una cavalcata molto “cioccapiatt” per usare un termine delle terre di toscanini.
          Devo anche aggiungere ed è una ripetizione che non è giusto giudicare Toscanini dalle sole registrazioni della vecchiaia perché dal resto (anche se infelice per ripresa come il Flauto magico) si hanno piacevoli sorprese, che tendono a ridimensionare la vulgata riguardo Toscanini. E poi devo aggiungere dai filmati il gesto. Splendido!

          • Su questo concordo in pieno con Lei; basta vedere la differenza che passa fra il Falstaff salisburghese (oddio…anche se a quell’epoca Toscanini mi pare fosse sulla settantina) e quello registrato in studio con la NBC. Quantunque, anche nelle registrazioni “anziane” si possa trovare, a mio avviso, qualche autenitca perla, come ad esempio il Concerto per violino ed il Terzo concerto per pianoforte di Beethoven o il Secondo concerto per pianoforte di Brahms (sarà anche perché i solisti sono Heifetz, Rubinstein ed Horowitz ? :-) )

          • il primo atto del Falstaff di Salisburgo 1936 è irraggiungibile. confesso però che il don Carlos di toscanini o il suo puccini di Tosca, Fanciulla e Turandot oppure i titoli antecedenti il verismo (magari per dire che era arido) li vorrei sentire proprio. magari anche trovatore e lucia (senza toti !!!!)

  2. Anche io trovo detestabile Toscanini nella Cavalcata: rappresenta proprio quel vuoto effettismo di cui parlavo e che volevo evitare (per tacere delle ritmiche squadrate con una meccanicità da automa: Celibidache lo definiva una “fabbrica di note”, io ci aggiungo una “catena di montaggio di note”). Allo stesso modo non ho scelto De Sabata perché, nella Cavalcata (pur con una finezza maggiore rispetto a Toscanini), indulge nell’effetto più che interessarsi del contenuto.

    Molto interessante il parallelo Klemperer/Boulez: l’approccio scientifico, analitico, asciutto, profondamente razionale del sommo Boulez, trova – anche a mio giudizio – un immediato precedente in Klemperer. Ho sempre trovato discutibile l’assunto per cui fu il Wagner “liricizzato” di Karajan ad aprire la strada a Boulez: nulla di più falso!

    • Molto bella l’esecuzionedi Mravinsky, di Krauss poi non dico, il ring de ’53 è stato il primo completo che ascoltai, che meraviglia. Della cavalcata di quel concerto della NBC io invece ricordo le sciabolate degli archi …. in ogni modo tutto quanto inciso in quelle esecuzioni è da prendere con le pinze… a partire da Traviata. A me invece piace, per quanto l’audio sia carente, i suoi maestri cantori del live del ’37 a salisburgo. Mi farebbe piacere conoscere l’opinione di Duprez di quel Toscanini del 37?

  3. Ora ti becchi pure quella di Duprez! :) A me Toscanini non piace: pre o post NBC… Certo vi sono eccezioni (soprattutto in Verdi), ma generalmente lo trovo troppo squadrato ritmicamente, chiassoso, effettistico. Il suo Wagner è esattamente quel Wagner “spacca timpani” di cui parlavo (almeno a giudicare dalle registrazioni disponibili, perché solo in base a quelle possiamo giudicare, non immaginando quel che non c’è)

  4. nessuno può immaginare anche io ho sempre criticato Toscanini adesso , sarà la vecchiaia ovvero la demenza senile , lo trovo molto molto meglio. poi la cavalcata delle valchirie è molto rumorosa!!!

  5. I Meistersinger sono migliori, senza dubbio: su Toscanini, tuttavia, ho cambiato idea pure io…sul suo Verdi. Un tempo non lo tolleravo, ora certe cose mi piacciono molto. Il suo Wagner invece mi rimane indigesto.

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