MAGDA OLIVERO / 1. TOSCA

Per il resto del mese di settembre la sezione Video sarà il luogo virtuale in cui, con cadenza giornaliera o quasi, riascoltare le tappe salienti del percorso di una voce, di una interprete assolutamente fuori dall’ordinario. Una voce, una interprete, per quanto in ogni senso straordinarie, non sorgono però dal nulla e in mezzo al nulla, come cattedrali nel deserto: per questa ragione ogni esecuzione sarà accompagnata da almeno un’altra, in un gioco di affinità e rimandi che speriamo possa essere stimolante per l’ascoltatore, e il lettore, almeno quanto lo è per noi. La prima puntata non poteva essere dedicata che al ruolo con cui l’Olivero esordì, sessantacinquenne, al Metropolitan. Una diva che, anche quando si rivolge all’Eterno Padre, non cessa di essere diva e trasforma la preghiera in un’autentica performance. Malgrado la cantante ribadisse in più di un’occasione la sua estraneità a un simile personaggio, visto come bigotto e fondamentalmente non troppo sveglio, la lettura offerta è di una suggestione totale, tanto nelle esecuzioni in studio quanto in quella live (con bis!) all’Arena di Verona. Luogo in cui la voce della divina Magda correva senza quei problemi, cui oggi si cerca (maldestramente) di porre rimedio con il truffaldino ausilio della tecnologia. E in omaggio a una celebre definizione di Rodolfo Celletti, l’altra esecuzione è quella della diva verista per eccellenza, Emma Carelli, che a conti fatti è meno rifinita dell’Olivero, ma di lei non meno inventiva sotto il profilo del fraseggio e altrettanto generosa di soluzioni tutt’altro che grevi o datate.

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2 pensieri su “MAGDA OLIVERO / 1. TOSCA

  1. Fortuna che ci siete voi! Proprio il giorno prima che morisse stavo ascoltando vari video sul tubo (tra cui quelli postati qui sopra) e mi trovavo a piangere di commozione e poi a riflettere sulla statura artistica della Magda. Davvero un Everest, irraggiungibile e sublime! Pare impossibile che il solo ascolto faccia emergere una presenza scenica e vocale che dal vivo immagino dovesse essere abbacinante. Con lei moltissime opere, spesso non dei capolavori, hanno raggiunto vette artistiche impensabili. Lei era davvero un’ancella delle Muse! Possa non morire mai, se continueremo a tenere sempre viva la sua memoria.

    • in questi giorni ripensavo alla sua sacrestana nella Jenufa. Le bastava lo sguardo verso Grace Bumbry e si palesava il pensiero della contadina morava sulla nipote (all’incirca “sei una donnaccia, andrai all’inferno” etc) poi con una voce, che aveva 65 anni (e lo si sente più in Jenufa che nel Mefistefele) lanciava un acuto e lo riprendeva subito smorzandolo: una prodezza. Questa era la Madga. Quindi puoi capire perché in questo mese di settembre ci sarà negli ascolti TANTA TANTA TANTA signora Olivero!
      ciao

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