Magda Olivero 9: MEDEA.

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Medea, debuttata da Madga Olivero a Dallas nel 1967 è l’apogeo del divismo e della coscienza del sé da parte dell’Olivero. L’invito a cantare a Dallas ovvero a debuttare negli Stati Uniti in un teatro che in quel momento sotto l’egida di Laurent Kelly ospitava i maggior cantanti d’opera venne colto dall’Olivero proponendo non già uno dei suoi titoli “sicuri” come Tosca, Adriana o Francesca, ma proponendo il personaggio di Medea, che nel 1958 Maria Callas aveva proposto solo a Dallas fra i teatri statunitensi e che avrebbe rappresentato un debutto. Difficile sapere se il motivo della scelta discendesse dall’attrazione che il personaggio della maga  euripidea o  dal confrontarsi con quello che era stato “il personaggio” della Callas e, quindi, con la Callas, l’altra diva. Ove con “il personaggio” non deve intendersi  la miglior realizzazione della Callas, ma il personaggio cui la cantante greca era, per comprensibili ragioni, più legata.

Questo nelle numerose interviste rilasciata Madga Olivero non lo ha mai detto. Rientra nei “segreti” che ciascun artista ha, forse con se stesso in primo luogo, ma in compenso ha raccontato più volte la dura disciplina cui si sottopose, complice ed auspice il maestro Ricci per preparare il personaggio. Madga Olivero aveva chiare due cose: la difficoltà vocale accresciuta per lei dal fatto di non avere mai affrontato partiture di quel genere e la difficoltà di creare un personaggio che in nulla potesse richiamare, ricalcare o peggio ricopiare quello della Callas.

La Medea di Madga Olivero non è punto di riferimento unico ed indiscutibile come la sua Adriana o la sua Iris, ma è  l’unica alternativa a quella della Callas. Né la Verrett né la Bumbry  e neppure la Gencer ( di tutte la più addentro a quel repertorio e, ad esempio, esimia Giulia di Vestale) sono state vocalmente all’altezza della robustezza e resistenza dell’Olivero, il cui personaggio, lo scrisse per primo Celletti, era molto donna e poco dea. Può anche essere vero o meglio è  plausibile e condivisibile perché  al canto tragico della Callas, Madga Olivero sostituisce spesso gusto e sensibilità all’Olivero ovvero piani pianissimi, frasi dette  con dolore sicchè le previste e rispettate esplosioni del furore dionisiaco e tragico possano avere la massima  credibilità e rilevanza.

Abbiamo sempre usato  in questa celebrazione il metodo del confronto. Qui si impone quello diretto con la Callas. In fondo credo che questo fosse il recondito, inconfessato motivo della Medea di Dallas.

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