Il mese verdiano V^ : ma i soprani a 78 giri interpretavano?

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Bella, bionda, gelida, sacco di patate in scena questa in estrema sintesi la definizione e l’opinione di Giacomo Lauri Volpi circa Elisabeth Rethberg, uno dei maggiori soprani spinti di area middleuropea, molto e più famosa di altre coetanee, in virtù della ventennale presenza al Met. In realtà era una cantante strumentale, che privilegiava l’esecuzione vocale, piegando ad essa l’interpretazione, anche perché lo strumento era di singolare purezza e bellezza e solo nella fase finale della carriera, quando al Met cantò alcune delle parti drammatiche che erano state della Ponselle, ne risentirono gli acuti, che divennero un poco spinti e stimbrati. L’esecuzione dell’aria di Amelia risale, però, al 1930 circa, assai precedente al debutto in teatro del ruolo e sentiamo una linea di canto immacolata, un gioco di piani e pianissimi, che con ben più modesta voce praticarono, nel dopo Callas, una Gencer e soprattutto una Caballe.

3 pensieri su “Il mese verdiano V^ : ma i soprani a 78 giri interpretavano?

  1. Eh, ma il dott. Lauri Volpi era sempre un pochettino cattivello…. Certo che quel finale del terzo atto di Aida da lui inciso con la seignora in questione è sempre una cosa meravigliosa. Così come il terzetto dei Lombrdai con lei Gigli e Pinza (mi pare di dire delle ovvie banalità!),
    Ma c’è qualche primadonna di quelle che hanno cantato con lui di cui il buon Giacomo dice incondizionatamente bene?
    Che poi alcuni giudizi del predetto siano ancora del tutto condivisibili (soprattutto su certi cantanti che a 30 anni abbassavano delle parti che lui a 70-80 anni riusciva ancora a cantare in tono) è fatto altrettanto ovvio che il dire bene delle suddette incisione di Frau Elisabeth.
    cfr.
    https://www.youtube.com/watch?v=O0lgOXVc9k0
    Certo che il grandissimo Giacomo doveva essere un bel tipo, da giovane come da vecchio….
    Basta sentire la vecchia trasmissione radio con Celletti
    https://www.youtube.com/watch?v=D4wplqdiypk
    (ma io non posso essere obiettivo su di lui, poichè sono un fanatico ammiratore di Lauri Volpi e Pertile, che sono stati tanti anni fa, all’ascolto, fra i cantanti che mi hanno fatto amare l’opera).
    Forse le accuse di freddezza verso la Rethberg potevano starci (fatta salva l’assoluta perfezione del canto) se si tenevano come pietre di paragone cert interpretazioni di gusto un poco più “veristeggiante” e “mediterraneo”. Però, come cantava bene Frau Elisabeth!

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