Jenny delle spelonche 2: Milly

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Fu la Jenny della prime esecuzione italiana dell’opera da tre soldi, quella del febbraio 1956, che venne salutata giustamente come un grande avvenimento culturale per la Milano di quegli anni. Anni che andrebbero approfonditi perché non furono solo quelli degli ultimi lustrini della Wanda, ma anche quelli del Piccolo, delle proteste per Arialda di Testori e di presenze solo di una pletora di straordinari attori. Milly, però, a differenza di altre “creature” del Pigmalione Strehler era già una grandissima artista completa e perfetta da sola, con alle spalle una storia artistica che pochissime altre in Europa possono vantare quando vesti i panni di Jenny. La scelta era quasi obbligata per il perverso personaggio brechtiano. In un blog che si occupa di opera e di artisti, lo abbiamo già detto, non si può non omaggiare la personalità e l’intelligenza di Carla Mignone. Un parallelo per qualità artistica con un’altra piemontese Madga Olivero. Una tenda ed un canapè ed i personaggi della divina Magda era già fatti, un boa, il taglio di capelli e la sigaretta, rigorosamente inserita in un bocchino e i personaggi di Milly erano i personaggi di Milly irradiati dalla sua personalità unica.

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