Teatro alla Scala: ticketing e secondary ticketing. E’ tutto normale?

Si erano appena spente le polemiche per il secondary ticketing a prezzi paurosi per il concerto degli Oasis (unica tappa italiana) che già si ripresenta una vicenda analoga per le prossime apparizioni degli U2. Il Sole 24ore ed altri siti web ( http://francescoprisco.blog.ilsole24ore.com/2017/01/11/i-biglietti-per-gli-u2-a-roma-gia-su-viagogo-nel-giorno-della-prevendita-riservata-ai-fan;   http://www.classicrockitalia.it/2892/u2-ancora-una-volta-biglietti-maggiorati-su-siti-di-secondary-ticketing/ etc etc ) hanno dato notizia ieri di una vendita di biglietti anticipata rispetto tutte le tempistiche fissate dai rivenditori ufficiali come dai siti dedicati ai fans nonostante le azioni “preventive” messe in campo esclusivi dagli enti deputati alla vendita ufficiale (http://www.concertionline.com/concerti-rock/u2-i-dettagli-sulla-seconda-data-a-roma-sui-prezzi-dei-biglietti-e-sulla-scaletta-del-tour ) Siti che già alcuni di noi, per esperienza personale con la musica leggera, conoscevano per la messa in vendita di biglietti per concerti di celeberrime rockstar sia per tappe italiane e straniere riscontrando, nell’esperienza personale, maggiorazioni di prezzi per gli eventi di casa nostra e non per quelli stranieri. Esperienza parziale ma che costituisce l’antefatto di questo mio post.

E’ dell’inizio di questo anno, per quanto concerne invece la lirica, la notizia di altre polemiche, meno clamorose essendo l’opera un genere di nicchia ed il suo pubblico diverso da quello della musica leggera, dell’esposto presentato in procura dal Codacons per la vendita dei biglietti della prossima Traviata 2017, di cui alcune recite vedranno protagonista la diva Netrebko. Produzione tutta fuori abbonamento, che quindi avrebbe dovuto garantire una maggiore disponibilità a fronte, immaginiamo, di una maggiore richiesta dato l’ampio pubblico che segue la diva russa. ( http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/teatro/2017/01/02/biglietti-scala-a-rubaesposto-a-procura_f47af313-0f2c-476b-aaa1-11ab1f0478af.html;  http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/scala-traviata-biglietti-1.2789667; http://www.corrierecomunicazioni.it/digital/45179_biglietti-scala-online-solo-quelli-piu-cari-esposto-del-codacons.htm )

Francamente che i biglietti fossero esauriti un solo minuto dopo l’apertura delle vendite su TicketOne e che ci sia stato un assalto anche al botteghino mi è parso assai normale, del tutto in linea con i ritmi di vendita degli spettacoli scaligeri più richiesti in passato. E, per mia personale esperienza, posso dire che forse in un paio di occasioni in tutti questi anni mi è capitato di non riuscire ad entrare ad uno spettacolo scaligero cui volessi assistere, ma sempre perché io non mi ero in realtà organizzata per tempo per acquistare sul sito o per comprare in coda. Il Teatro alla Scala è scomodo dal punto di vista della biglietteria ma non è affatto inaccessibile o esclusivo. Ha certamente dei meccanismi di biglietteria che non sono quelli degli altri grandi teatri del mondo, dal Covent Garden all’Operà al Metropolitan etc etc , meccanismi di cui la gente si lamenta da sempre perche giudicati non trasparenti, ma non è inaccessibile.

Oggi però vorrei sottoporre un fatto noto ad alcuni ma per lo più ignorato, segnalatomi da un amico non milanese in cerca di un biglietto per la Traviata. Analogamente a certi concerti rock, il secondary ticketing, ossia la rivendita su siti non ufficiali rispetto a Ticket One in questo specifico caso, sembra toccare anche il Teatro alla Scala. I biglietti per la Traviata che hanno fatto muovere il Codacons ( e a cui il teatro, stando ai giornali, ha sinora risposto in maniera laconica…) si vendono tuttora ( almeno sino a ieri ), a cifre anche triplicate per ogni ordine di posto, dalla platea al loggione su altri siti web di cui qui vi linko alcune immagini salvate direttamente online.
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Biglietti La Traviata, seatwave

Biglietti La Traviata, seatwave 28_02_2017

Biglietti disponibili ad abundatiam vari giorni dopo la data di esaurimento su Ticket One. Ora l’amico mio in questione sosteneva di averli visti anche prima della data ufficiale di vendita annunciata dal sito del teatro, cosa che mi pareva proprio inaudita ed impossibile. Gli ho suggerito di pensare a pagine di annuncio ma non ancora attive, ossia in grado di consentire effettivamente l’acquisto, posto che i prezzi incredibili che mi sono stati fatti osservare richiederebbero una spiegazione comunque.

Il punto è che su alcuni di quei siti, chiedendo al motore di ricerca di elencare tutte le disponibilità per il teatro milanese, sono apparsi elenchi di tutte le produzioni e numerosi concerti di canto e non solo con elenchi molto precisi di date e categorie di posti e prezzi, tutti regolarmente maggiorati in misura variabile a seconda delle produzioni.

Teatro alla Scala – Biglietti per ogni tipo di spettacolo al Teatro alla Scala di Milano

Scala Ticketbis Italia

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https://www.music-opera.com/fr/teatro-alla-scala-milan/118369-don-carlo-verdi.html#/

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biglietti-anna-bolena-teatro-alla-scala-milano-_-ven-31-mar-2017-viagogo

Biglietti Anna Bolena,seatwave il 31_03_2017
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Il punto è che ho provato a seguire il percorso per l’acquisto e mi sono ritrovata in grado di comprare già l’Anna Bolena, la Gazza Ladra che inizieranno ad essere vendute a fine mese-primi di febbraio, persino il Tamerlano con Domingo, che andrà in scena a settembre prossimo. Il sito segnalatomi dall’amico in cerca di biglietti per Traviata mostrava un elenco altrettanto lungo, visibile sino a qualche giorno fa e che  in questi giorni ha fatto sparire la schermata con gli elenchi delle produzioni scaligere.

TEATRO ALLA SCALA _ italian ticket office cache

Ho trovato la possibilità di acquistare biglietti persino per l’esibizione di Muti, quella per cui sono state fatte vendite nominali dei biglietti per contrastare, come hanno strombazzato i giornali il bagarinaggio.
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biglietti-platea-anna-bolena

Ho cercato anche teatri stranieri importanti e sono incappata nel Met: ho effettuato un paio di confronti per i biglietti della Bohéme ora in vendita ma i prezzi mi sono parsi in accordo con le tariffe applicate dal teatro americano.Lascio a voi la libertà di assumere ulteriori informazioni, perchè non è mia intenzione approfondire in modo sistematico la questione

Sottopongo a voi lettori il lettori il fenomeno, sperando che questo stato di cose trovi una spiegazione razionale e plausibile, perché vedere così tanti biglietti messi in vendita in maniera così sistematica per ogni produzione a prezzi maggiorati su siti non ufficiali in alcuni casi anche in anticipo sulle date di messa di vendita ufficialmente stabilite dal teatro mi pare francamente imbarazzante.

Mi limito a porre alcune domande:

  • il teatro sa di questo evidente secondary ticketing già iniziato molti mesi fa?
  • se sa, perché non agisce contro questi vendite anticipate alcune a prezzi inammissibili in cui il pubblico meno affezionato alla lirica può benissimo finire per acquistare ( mi pare che per il loggione le misure antibagarini siano state prese più volte….posto che i bagarini continuano ad esserci e non sono certo il problema della difficile reperibilità, secondo alcuni, dei biglietti scaligeri)?
  • perché un grande teatro, che ha una sede fissa per i suoi spettacoli e non variabile, come è il caso dei concerti rock, non vende direttamente con un proprio software i biglietti come fanno teatri come Londra, evitando che si generino siffatte situazioni
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2 pensieri su “Teatro alla Scala: ticketing e secondary ticketing. E’ tutto normale?

  1. Che dire di tutta questa storia se non che è agghiacciante? Personalmente non cerco mai biglietti per le rappresentazioni scaligere se non direttamente dalla biglietteria on line del teatro (lasciandoci ogni volta un pezzo di fegato, ma i motivi sono, credo, arcinoti a tutti…), mi limito ad un paio di considerazioni. I vari siti non ufficiali che vendono biglietti a quei prezzi sono sicuramente e soprattutto un’esca (facile) per acquirenti stranieri, ma sarebbe in ogni caso salutare (almeno da parte degli acquirenti nazionali) farsi molti scrupoli prima di mollare certe cifre su piattaforme sconosciute.
    A mio personale parere il Teatro alla Scala non ha interesse ad avere un software di vendita tutto suo perché in questo caso sarebbe finalmente costretto ad effettuare vendite con un sistema semplice e trasparente, cosa che probabilmente non ha nessun interesse a fare. Quanto alle prime due domande in articolo, perché non denunciare queste pratiche scandalose? Forse che il teatro non ne riceve un danno? Oppure c’è altro?

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