Senza parole!

L’odierna presentazione della prossima stagione scaligera lascia così, senza parole! E non per lo stupore, ma perché una tale insipienza e mancanza di progettualità – oltre che di conoscenza basilare di limiti, competenze e caratteristiche – lascia esterrefatti. Mai una serie di titoli più scombinati tra loro, con cast raccogliticci e direttori inadeguati è stata presentata al pubblico milanese. A cominciare dalla “geniale” idea di aprire con Chenier senza disporre di un tenore (e che, essendo lì solo per le virtù della consorte, se ne andrà sbattendo la porta alla prima contestazione) o di riproporre sino allo sfinimento l’ennesimo Simon Boccanegra con Nucci. Che dire della schizofrenia intorno Aida di cui si continuano a presentare allestimenti diversi (quest’anno tocca al residuato bellico zeffirelliano), o delle riprese di Elektra e Fidelio (recenti e riproposte senza grande interesse se non per la direzione di Chung in Beethoven). Poi ci sono i veri e propri “colpi di genio”: Il Pirata (opera monstre soprattutto per il tenore) affidata al più bieco teatro di regia, una bacchetta, emozionante come osservare la vernice che asciuga e un cast in cui spicca lo stesso Pretti che annaspava in Percy (pur generosamente tagliato e riscritto); Francesca da Rimini con una protagonista sensuale come uno scambiatore di corrente; Fierrabras (splendido lavoro di Schubert) mortificato da una regia già apparsa a Salisburgo e che è semplicemente ridicola (nello stile parrocchiale dello Stein operistico, su cui sarebbe il caso di aprire una riflessione relativa all’utilizzo di fondi pubblici); La Finta Giardiniera con lo stesso regista strafischiato nelle ultime Nozze (la Scala ascolta il suo pubblico); Ernani diretto dal direttore meno verdiano disponibile…e così via sino alla Fledermaus in cui – a garanzia del raffinato spirito mitteleuropeo, tra leggerezza e malinconia – si nota la presenza di Nino Frassica! Ma dove si vuole andare??? E la stagione sinfonica è ancora peggio se possibile: pagato dazio con il solito Pollini (alla Scala non è dato ascoltare altri pianisti), assistiamo ad una insensata semi integrale mahleriana (autore che adoro, ma che negli anni è stato più volte proposto, alla Scala, da direttori e orchestre molto più meritevoli), alla brutta Messa per Rossini (voluta da Ricordi e Verdi per la morte del compositore), ed una serie di ospitate straniere con programmi risicati al ribasso e che gridano il “tanto per fare” da ogni poro (si salva solo la Settima di Bruckner con Jansons). Tutto qui.

Immagine anteprima YouTube Immagine anteprima YouTube Immagine anteprima YouTube Immagine anteprima YouTube

22 pensieri su “Senza parole!

  1. Buongiorno. Premesso che non sono mai d’accordo con le vostre analisi, preconcette e strumentali…Devo invece purtroppo darvi pienamente ragione sulla stagione agghiacciante presentata ieri. Deprimente…e ne sono assolutamente felice così si inizierà finalmente a capire, spero, che in provincia si lavora molto molto molto meglio che nel sacro teatro meneghino nonostante che la provincia venga sempre criticata e snobbata. Guardate Piacenza/Modena/l’Emilia in generale cosa riescono a presentare con i mezzi che hanno a disposizione. E ammettiamolo una volta per tutte che oramai Torino è diventato il teatro in Italia dove si presentano le cose più belle e andrebbe per questo apprezzato e gratificato, non perennemente criticato. Qua invece si parte con un ridicolo Chenier dove mica e’ colpa del buon corsorte, orripilante, il peggio del peggio, e neppure della bella Annuska che sicuramente sbatterà la porta dopo la prima (sempre che venga lapidato il consorte…perchè a milano ci si stupisce sempre e quindi potrebbe anche essere ben accolto…..fa te……), ma la colpa è della direzione artistica e organizzativa del teatro che non può puntare tutto sulla Diva (chissà quanto l’avrà pagata poi……) e rappezzare a destra e a manca il resto senza senso e logica. Chailly doveva essere il salvatore della patria……auguri….Il resto è ancora peggio e non è neanche da commentare…Elektra e Fidelio ok molto interessanti masono una riproposizione quindi…..Unica cosa che si salva l’Orfeo sperando che anche in questo non riusciate a trovare la bacchetta di Mariotti (fantastica) noiosa e il canto di Florez (da applausi) fuori parte e ruolo. Ma sicuramente andrà cosi’…Dico sempre che noi italiani ci meritiamo chi ci governa e per proprietà transitiva voi milanesi massimi esperti d’opera, vi meritate una gestione del teatro in codesta maniera, avvilente…ed è veramente un peccato ma del resto se uno fischia dopo cinque minuti alla gazza per far gazzarra allora forse c’e’ da farsi una domanda e la risposta la si trova nel cartellone…perchè buare ci può anche stare, ma non dopo cinque minuti d’orologio. Questa è prostituzione intellettuale. Meditate gente, meditate….

    • Lo sai vero che a buare gazza dipo 5 minuti sono stati altri? Persone che come te citrovano preconcetti…vi assomigliare tutti .. Fatti un giro su operaclick così potrai capire che i preconcetti appartengono anche agli spiriti liberi come te. Cmque noi saremo anche preconcetti, ma questo cartellone è il frutto delle medesime attività manageriali che governano a Piacenza e parma…goditi il rigoletto di parma che è succulento!…o il devereux con la devia che non cantera come a genova…

    • scusi, ma una osservazione la devo fare. Recensioni preconcette e strumentali. Siccome tutti quelli che scrivono sul sito di mestiere fanno ben altro rispetto al cantante, all’agente, al corista vorrei capire dove siamo strumentali. Quanto poi all’altra taccia “preconcette” vorrei anche qui capire il senso della parola perchè al preconcetto è chi non ascolta perchè non vuole. Nella migliore delle ipotesi quelli della Grisi hanno concetti molto forti che sostengono il loro modo di ascoltare. Cosa ben diversa.

    • Dò pienamente ragione alla Grisi. In Emilia, mi scusi, ma i cartelloni sono davvero improponibili anche per un teatro di serie Z. Vivo a Modena quindi so di cosa parlo: Rosetta Cucchi e altri che non cito ma che conducono programmi televisivi e non come registi, cantanti usciti dalle FAMIGERATE – e non mi vergogno a dirlo- “scuole” di canto della Raina e della MIRELLA Nazionale e si potrebbe continuare all’infinito. E questo a Modena e non parliamo di Parma con cantanti ormai sfatti. Non vedo questo fiorire nella “lussureggiante” provincia (a parte che in cartellone ci sono 2 titoli al massimo). Il cartellone di Milano è come il caffè di Totò ormai…

      • Ormai dire che la provincia è meglio di milano è un luogo comune abusato. L opera lirica è finita, siamo ad un livello dilettantesxo ovunque perché tutti, e vorrei ribadire…tutti, come avvoltoi hanno spolpato quel che rimaneva dello scheletro della lirica. Non c è impostura, cazzata, cane, politicante, cabarettista, show man, prostituta che non abbia messo il becco nella lirica per cavare qualcosa di personale, alle spese di una tradizione, quella specifica della lirica appunto, imbastardita con innesti di tutto fuor che di ciò che serviva, il canto. La provincia emiliana dispensa solo modestia, nucciate, affari di famiglia, aspiranti artisti che non saranno mai nulla, velleità assortite e chi più ne ha più ne metta. È ora di chiudere……

        • Davvero d’accordIssimo! Tutti si sono improvvisati registi, cantanti e saltimbanchi….andare a teatro per vedere cantanti che a inizio anni 90 (sto parlando di 25 anni fa non del 1890) sarebbero stati comprimari di provincia e oggi sono blasonati performer è una schifezza! Poi le “meravigliose” scuole in Emilia di canto e in particolare tenute da vecchie glorie (togliamo glorie) sono solo delle sforna problemi per qualsiasi cantante che abbia un minimo di qualità. Ho conosciuto cantanti con ottime possibilità letteralmente ROVINATI e SFATTI dopo questi corsi! La provincia negli anni 50 e 60 sfornata nomi…negli anni 70 e 80 la TV…poi il nulla…

          • Lorenzo Mariani, mi diceva qualcosa. Poi mi sono ricordato del bellissimo Trovatore di Parma…..a meno che non abbia un omonimo. Ci sono molte imprecisioni in quello che dice e mi sembra che davvero ci sia ben altro sotto queste critiche. I cantanti rovinati dalla Mirella vorrei conoscerli e avere i nomi e i cognomi, sempre che li abbia rovinati lei o che si siano rovinati, molto più probabilmente, in seguito… Avendo visto come insegnava ai suoi allievi non direi proprio che li portasse all’autodistruzione, ma tutto può essere a questo mondo… Una che è regina di tecnica vocale e che spacca la voce insegnando male la tecnica di cui è maestra mi sembra veramente un paradosso….Sulla Raina non mi esprimo perché non ho elementi per giudicarla dal punto di vista dottrinale. Poi i titoli in cartellone non sono due e se ci vive a Modena, forse poco, lo dovrebbe sapere, senza considerare quello che il teatro fa oltre l’opera, che è tanta roba. Rosetta Cucchi, che evidentemente le avrà fatto qualcosa a livello personale, fa spettacoli indecenti come il Don Giovanni, dove si è presa una caterva di fischi, e altri più riusciti, ma non memorabili, come il Werther di Bologna e da quanto mi risulta, a lei forse no, la buona Cucchi dopo quel Don Giovanni, è stata un attimino messa in stand by…su un unico punto le dò, e non solo a lei, perfettamente ragione, sulla miseria umana che abbiamo in questo momento in confronto agli anni ottanta, ma su questo punto ci possiamo fare ben poco. Giusto ieri ho riesumato per caso il programma del Settembre Musicale, una rassegna di concerti di canto che si tenevano in città negli anni 80. Beh, nel 1985 abbiamo avuto in ordine la Devia, la Scotto, Bergonzi, la Serra, la Freni, Ghiaurov e la Valentini Terrani…Che dire, bei tempi…ma purtroppo sono passati e mi accontento (se volete ci può stare un purtroppo, ma con le ipercritiche non si ottiene un bel nulla…) di sentire Maestri, Prestia, Meli, la Hernandez e via discorrendo. E chi dovrebbe cantare, Kaufmann o la Netrebko ? E chi dovrebbe dirigere, Pappano ?….

          • Sì tratta di omonimia infatti. La Freni è notorio che non abbia un solo allievo degno di nota. Ti vedo così lontano dal capire di canto che non vado oltre per risponderti…

      • non sempre i cantanti anche di buona tecnica sono buoni maestri di canto. le due citate ne sono esempio. poi leggendo l’articolo sulla boninsegna credo che un paio di serate con le tre amiche (Celestina, Rosina e Luisa) a chi sa capire metterebbero la voce in ordine e a posto…

          • Rispondo solo ora poiché ero via e mi scuso del ritardo. Sono un omonimo! La Cucchi non mi ha fatto nulla ma ho visto i suoi disastri. Il cartellone della provincia è davvero misero e conosco una cantante che ha fatto master classes con una delle due “mitiche”: non sono mai riuscito a dirle lo sconcerto che ho provato nel paragonarla tra il prima e dopo. Prima era luminosa, un pò selvaggia come voce, ma piena, tonda, in maschera e dotata! Dopo lo smalto della voce era completamente compromesso, gli acuti a voce piena affetti da vibrato fastidiosissimo e calanti, i pianissimo non appoggiati, un lezione modo di muovere braccia e mani stile sua “Maestra”.. è una cantane ormai nota che canta all’estero. Su YouTube poi si trovano-ho visto anche di persona sue classi aperte- video della MIRELLA che spiega la tecnica…molti la chiamano il Tortellino poichè dice di aprire la bocca come se si mangiare un Tortellino… non spiega cosa è l’appoggio, dice di cantare in maschera (ma se non fai esercizi precisi non lo farai mai a meno che tu non abbia una maschera naturale -Nillson, Freni, Scotto, Pavarotti, Kraus, Sutherland, ecc- che va comunque sviluppata… il saper cantare non vuol dire saper spiegare come farlo e come farlo bene specialmente! I cantanti escono muscolari e carenti tecnicamentedalla Mirella e molto edotti ma artificiosi, svuotati dalla Raina. È ora, credo, di osannare maestri per la carriera che hanno avuto come cantanti, che è una cosa COMPLETAMENTE diversa!

          • peccato che non ho il grassetto per evidenziare la santita delle tue parole

          • Grazie davvero Giulia Grisi! Siete l’unica ventata di aria fresca che ci sia su internet, nonostante i critici pagati vi definiscano passatisti o vecchi. Sarebbe bello voi aveste molto più spazio! Non sono critiche distruttive quelle che scrivete, ma sono riflessioni sulla tecnica di canto!

  2. Deprimente è l unico termine adatto a definire la prossima stagione. Onestamente non capisco per quale motivo si debba riproporre per la quarta volta in pochi anni il Simon boccanegra ( per altro con cast fotocopia di quello dell anno scorso) quando -pur volendo fare teatro di repertorio come ovunque nel mondo- ci sono tanti altri spettacoli da riallestire.
    Agghiaccianti alcune presenze , qualcuno dirà che ho i preconcetti….sarà, ma poi è veramente raro che mi sbagli. Se conosci un cantante o un direttore per forza di cose immagini già come potrà cantare o dirigere. Io onestamente di questa stagione ho voglia di vedere solo l elektra e l Aida, più per gli allestimenti che per i cast. E la netrebko che è una grande artista. Il resto o non mi interessa o fa ca…….
    Saluti

  3. …mi sembra in linea con le ultime stagioni, né peggio né meglio… chénier me lo perdo tranquillamente, se non ci sono grandi cantanti non val la pena ascoltarlo, la Netrebko ci sta ma dover prendere il pacco famiglia, anche no. Temo molto le ultime prove di Metha, Boccanegra senza baritono non si fa, come non si dovrebbe fare Chénier senza tenore; peccato perchè avrei risentito volentieri la Stoyanova. Sarei corso a sentire Francesca (e quando mi ricapita!), ma con la Siri no, io la Siri non la reggo, Aronica poi messo come è messo … Per cui alla fine, credo che andrò a Milano solo per Fierrabras (risparmiando, prendendo un posto a scarsa visibilità, tanto…) o forse Elektra, abitassi vicino anche per Kurtàg ma il resto, vuoto a rendere.

  4. Direi che a tutti i livelli alla Scala ormai ci siano persone che non credo capiscano poi così tanto di Musica e di Opera in particolare… se nella presentazione di Alì Babà e i quaranta ladroni , sul sito del Teatro si deve leggere questo: “I giovani allievi avranno la possibilità di lavorare per un anno con Liliana Cavani, che torna alla Scala dove ha firmato indimenticate regie di Manon Lescaut, Un ballo in maschera e naturalmente La traviata ma anche del capolavoro di Cherubini La vestale…” direi che non c’è altro da aggiungere!! Sarà una fesseria, ma vuol dire che anche gli addetti stampa digitano sulla tastiera a caso….. tanto per….

    Saluti,
    Maomettto II

Lascia un commento