Cantare Mozart 13. Ezio Pinza, Don Giovanni.

Immagine anteprima YouTube

Dire Ezio Pinza significa dire don Giovanni, il ruolo con il quale il basso italiano essendo uomo alquanto fascinoso si identifico’ soprattutto per il pubblico americano e del Met in particolare. Siccome don Giovanni vero ed autentico basso non è (lo è, invece, Leporello ed i maggiori bassi veri del tempo di Pinza, ossia Kipnis e Pasero furono i servitori di questo don Giovanni) il cantante romano fu vocalmente perfetto. Lo era anche interpretativamente perché il controllo del fiato gli consentiva sia i toni melliflui del ‘Là ci darem la mano” e della serenata, che lo slancio vitale ed erotico del “Fin ch’ han dal vino” o la beffarda ironia della scena del cimitero ed il finale dove se non si dispone di un vero strumento vocale o si parla o si grida. Con riferimento alla serenata altri interpreti sono stati ancora più vari sfumati e forse leziosi, ma di Pinza va ammirato l’ equilibrio fra momento scenico ed esigente vocali del seduttore mozartiano.

Lascia un commento