Nella notte di san Bartolomeo.

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L’occasione del funesto anniversario della strage degli Ugonotti deve essere colta per proporre una delle più trascinanti esecuzioni del duetto del quarto atto, che recentemente Youtube ha reso disponibile. Un’esecuzione che spiega e giustifica la popolarità del titolo, ben prima che il grand-opéra divenisse un tema à la page. Peraltro l’opera di Meyerbeer verrà riproposta fra pochi mesi da uno dei massimi teatri europei e dovremo quindi, con vero piacere, tornare a occuparcene in maniera più sistematica. Per il momento, buon ascolto.

11 pensieri su “Nella notte di san Bartolomeo.

    • dipende. Gli Ugonotti hanno qual fascino che li rende meritevoli di un viaggio. Però però c’è l’esecuzione a cominciare dalla bacchetta ( essenziale in un “polpettone” proprio per non fare un polpettonaccio) e questi titoli sono pensati per le voci e che voci, come vorremmo dimostrare e abbiamo cominciato proprio con questo splendido ascolto e allora …. i dubbi sorgono. Qualcuno del corriere credo abbia intenzione di andare a Parigi.

    • Caro Aurelio, non saprei se consigliare una trasferta, tuttavia per amore del titolo e per il desiderio di vedere l’opera dal vivo per la prima volta in un’edizione che sarà pressoché integrale andrò a Parigi.

      Il cast previsto ha subito la provvidenziale defezione della Damrau, da anni al di sotto del livello di guardia in gran parte del repertorio che frequenta. Nutro perplessità per Hymel, che ultimamente ha avuto problemi che non fanno ben sperare, e non mi aspetto granché dalla Jaho. In tutta onestà, quindi, se Hymel si ritirasse lasciando il posto a Spyres e se il marito della Damrau seguisse l’esempio della consorte sarei certamente più contento 😀 Incrocio le dita per Mariotti su cui pesa una grande responsabilità…

      Mi auguro che l’Opéra esiga, quantomeno, una grande serietà da parte di tutti vista l’importanza della ripresa e riesca a confezionare uno spettacolo dignitoso.

    • Io la vidi a Bruxelles qualche anno fa…anche in quel caso praticamente integrale, ma c’era un ottimo direttore e una compagnia di canto meritevole del viaggio. Certo il fascino di Ugonotti merita (vista la rarità – almeno nel terzo mondo operistico italico – di assistere al revival del grand opera), ma temo che la mediocre bacchetta di Mariotti sarà alquanto deludente.

  1. Grazie mille delle risposte, (soprattutto alla parte della mia domanda che avevo lasciata implicita che era “voi affrontereste il viaggio e la spesa verso il teatro parigino per andare ad ascoltare e vedere gli ugonotti con questo cast e direttore?”). ci penserò soprattutto perché, come dice Duprez, se aspettiamo che il terzo mondo operistico italiano ci proponga les huguenots…

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