5 pensieri su “Giuseppe De Luca: Voi dormite, Signora (Tosti) rec. 1923”
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Le famose “piccole parole, che cadono dal labbro”… squisito
Proprio così!
Favoloso! Uno straordinario modello di canto!
Impressionante come faccia con la voce praticamente tutto quel che vuole. Cari seguaci del canto contemporaneo/futurista, c’ è poco da fare: registrazioni come questa vi sbugiardano, a meno di non essere sordi o in malafede.
Sono in malafede, Mozart. E ignoranza: di quella ce n’è a mazzi, in tutte le fogge radunabili sotto l’ala della perdita generale di un senso comune del bello che dovrebbe appartenere a tutti.