Alice Raveau – la Stignani francese

Immagine anteprima YouTube

Samson et Dalila: “Printemps qui commence”

29 pensieri su “Alice Raveau – la Stignani francese

    • Billy, ascoltandole una dopo l’altra direi che per la perfezione, lo stile, l’eleganza, per la leggerezza e la bellezza del suono sospeso sul fiato la Raveau non può essere paragonata alla Simionato. Forse, non ha il colore magnifico ed il suono sontuoso della Stignani, comunque, per me è stata una scoperta ed un magnifico ascolto. Grazie Selma.

  1. Ma caro Billy sei liberissimo di preferire Simionato e tante altre, ci mancherebbe! Ma voce querula quella della meravigliosa Raveau, proprio no! Querula? Ma e’ di un ‘eguaglianza stupefacente! Ed e’ un manuale di canto. E poi, secondo te la Ebe
    aveva voce scura? E, l’hai mai trovata sensuale? Pur essendo piu’ a suo agio in Gluck, per non parlare dei suoi Faure’ e Schumann la Raveau e’ secondo me una delle pochissime cantanti in grado di cantare Dalila senza forzare la tessitura grave , (anzi smorzando e rinforzando a suo piacimento proprio i suoni che in quella tessitura sono ubicati), e con la voce benissimo appoggiata nel centro, proprio come la Delna, la Stignani, la Obukhova e poche altre. Detto questo anche a me piaceva la Simionato che, di Dalila, rendeva splendidamente anche l’aspetto scenico.

  2. Sì gusto e qualità certo, ma anche vocali , a mio sentire, troppo aperte e uno stile interpretativo fin troppo oratoriale anche per il “Sansone”. Come possa sedurre questa specie di suffragetta dalla belle maniere (mi riferisco all’INTERPRETE non alla cantante) davvero non capisco.

  3. Ma il timbro e finezza/stile d´una cantante sono due cose diverse. Senti tra altro “amoureux” 0:28, “malhereux” 0:53, “Infidèle” 2:04 e “son retour” 2:12. Anche il resto non trovo tanto convincente. La Simionato canta la bella musica con un bel timbro, la Raveau la sente. A parte del timbro io non sento una gran seduzione nel canto della Simionato. Io ammiro la Raveau per il suono “raccolto” ed equilibrato e per lo stile (più “frenato”, è vero) – e per il NON lasciarsi trascinare dai sentimenti – a volte fa anche più effetto…

  4. @ Selma.Giusto per scherzare un po’. Ma secondo te Orfeo commuoveva anche i sassi perchè sapeva eseguire picchiettati, messe di voce, trilli e quant’altro o perchè possedeva un timbro, un colore, paradisiaci? In poche parole: nel canto anche il fascino fisico di una voce conta pure qualcosa , per questo (pur amandoli tutti e due) continuerò a preferire il giovane Di Stefano al Kraus o al Bergonzi degli anni d’oro…(So di essere entrato in un terreno minato..)
    Ascoltalo qui sotto. Commovente , aqppunto ( e pazienza se la mezzavoce gli va di traverso nel finale..)
    http://www.youtube.com/watch?v=8PR4UcVwqu0&feature=related

    • non riesco ad apprezzare un cantante che ad onta di una dote naturale privilegiata (come era quella di Gigli, che mostrò, oerò un cospicuo bagaglio tecnico) canti anche nel momento aureo (ovviamente brevissimo) canto comunque solo sulla natura. non è questione di terreno minato, ma di modo differente di valutare il canto ed i mezzi
      espressivi dello stesso

  5. certo che il fascino fisico d´una voce conta – ma per me voci (e cantanti) come quelle di Alvarez o Licitra o di Stefano da 1954 in poi – dove il dono grandissimo c´è senza dubbio, ma purtroppo la testa non tanto – mi fanno apprezzare ancora di più la sapienza di un Kraus o uno Schipa.

  6. Caro Billy, ecco, e’ sempre meglio specificare. Ritornando a Dalila, continuo a considerare Raveau seconda a nessuno, tecnicamente parlando, ed affatto querula. Poi, se vogliamo parlare di interpreti, di colori, di fraseggi, di dizioni, etc allora cambiano anche le valutazioni. La Dalila piu’ sensuale? La Bumbry, la meglio fraseggiata? La Cernay, la piu’ completa? La Arkhipova, la piu’ elegante? La Onegin. Anch’io come te trovo Di Stefano cantante dal fascino timbrtico quasi unico, ma, purtroppo canta troppo male, per me. E poi, scusami , ma penso che Orfeo affascinasse con il suo canto, non con la sua voce, forse anche con quella certo, ma soprattutto con il canto. A presto.

    • Ci fu un primo Di Stefano che cantava assai bene, ma non durò che pochi anni. Sul finire degli anni Quaranta i problemi tecnici avevano già intaccato vistosamente l’organizzazione vocale e la qualità del canto. Però le registrazioni dei primissima anni restano stupefacenti, con la voce faceva quel che voleva, filature possibili solo ad un fuoriclasse superdotato, anche se un orecchio attento non farà fatica ad individuare anche lì il principio di quel difetto tecnico che in poco tempo avrebbe rovinato la voce.

      • Peccato che la Verrett, cantante che per altro ho amato moltissimo come interprete, nel video che ci indichi inanelli una bella serie di suoni spoggiati (per la precisioni di attacchi privi di sostegno). Ah, già! Ma come al solito non guardiamo alla cosa più importante: l’interpretazione! L’interpretazione!!!

        • Molto bello, ma con un limite: cantata così l’aria sembra appartenere a un’altra opera e a un altro personaggio! (a mio modo di vedere).
          La Anderson, ovvio, canta in inglese e aveva poca dimestichezza con il palcoscenico. Il colore della voce, però, è stupendo. Conosci, vero, questa memorabile incisione?
          http://www.youtube.com/watch?v=YDMdNXut8Yc
          per me una delle più belle della storia del disco Ciao

          • Si Billy, qui la Anderson la trovo anche io splendida. Sulla Dalila della Supervia non posso darti torto, se cerchi l’ambigua seduttrice incarnata da una voce ampia, scura e velluta ne troverai delle migliori e più adatte . Secondo me, nessuna come lei riesce a dare vita al personaggio esaltando la languida bellezza di quest’aria di Saint-Saens. Non significa che tu non abbia ragione, ma che per me sono importanti altre cose. Ciao Olivia.

  7. Notiziona! !!! Ahahahaha, c’e’qualche ruolo in cui tu non trovi che la Stignani sia meglio delle altre? Almeno di quelli che ha cantato intendo, e forse a parte Arsace? No DD, a parte gli scherzi, di Delna Stignani e Obukhova ho gia’ detto che sono insieme alla Raveau quelle che cantano meglio, secondo me, l’ho scritto l’altro giorno. (Cantano meglio quell’aria di Dalila, specifico). Questo non significa che a me piaccia la Dalila della Stignani, e infatti non mi piace, ma canta come un Padreterno , senza la benche’ minima forzatura e con voce magnifica, ovvio. Preferisco la Raveau, Donzelli.

  8. caro fleta a parte qualche impaccio nella vocalizzazione trovo che l’arsace di ebe stignani scenda ( anche nel 1960 ossia ritirata d aun paio di anni) meglio della horne e, naturalmente della terrani. forse regge meglio il confronto martine dupuy e te lo scrivo così puoi fare un altro paio di battute.
    ciao dd

  9. Per Billy.
    Ciao, non ho dimenticato, tra quelle che conosco, nessuna Dalila. Ho semplicemente fatto degli esempi. E, non ti ho neppure scritto quale sia il “Printemps” che io prediligo, poiche’ quell’esecuzione e’, seppur da me prediletta, cantata meno bene di quelle eseguite dalle quattro Signore gia’ citate due volte, meno elegante della versione Onegin, fraseggiata meno bene rispetto alla Cerney etc etc etc.. Non sempre, anzi, quasi mai le interpretazioni che piu’ mi piacciono sono le migliori esecuzioni (tranne ovviamente quella decina di brani assolutamente perfetti incisi dall’avvento del disco ad oggi), senno’ caro Billy, che senso avrebbe scrivere che Ebe Stignani nell’ “Aprile foriero” e’ meravigliosa ma a me non piace? Ed anche qui’ preciso, cosi’ magari in futuro ci si capisce meglio, preciso, dicevo, che se il brano in questione invece di essere la prima aria di Dalila, fosse stata la seconda, allora si, che la perfezione vocale, l’accento scandito e la superiore qualita’ timbrica della Ebe sarebbe stata da preferire rispetto alla Raveau, ma non nel brano in questione, ed aggiungo sempre secondo me. In questo momento non sono a casa, posso leggerti e scriverti, ma non sono in grado di collegarmi con YT e quindi, di ascoltare gli esempi che hai proposto, anche se sono curiosissimo di sapere quali sono, lo potro’ sapere solo dopo le 18. (Chissa’ che tu non abbia postato proprio la Dalila che preferisco ahahahah). Ti dico comunque che in teatro quelle che mi son piaciute di piu’ sono state la Verrett, la Cortez, la Sebron, La Simionato e la Cernei (Ognuna di loro con dei bei difettoni ma chi se ne frega), tra le “dimenticate” (ma adesso hai capito che non lo sono), mi piacciono Maria Maksarova, Vera Borisenko e la prima Blanche Thebom se parliamo di integrali, mentre per i brani incisi occasionalmente, se vuoi ne riparleremo magari sulla Chat in futuro xche’ adesso e’ finito il mio intervallo. Ciaouuuuuuuuuuu

  10. Sempre per Billy.
    Ciao, ho ascoltato l’ombra di una ex Dalila, cantata male senza fiato appoggiata in modo penoso e persino peggiorata nel francese.
    Ombra rispetto a quella scaligera da me ascoltata undici anni prima.
    E subito dopo una voce di bel colore al centro che faticava a salire e non dava l’impressione di sapere cosa stesse cantando. De gustibus…… E il brano non era “Printemps qui commence” ma non importa. A presto.

    • http://youtu.be/opIVIWLX1UY Ciao Billy, nella fretta non hai trovato questo vero? Beh, qui’ e’ tutt’altra cosa. Dovrebbe far abbastanza contento anche Tamberlick. E, pur non essendo la migliore “Printemps”, siamo su altri livelli rispetto a quello di Londra. Bene. Mi spiace che te la sei presa per la Anderson, ma, non trovo Dalila in questa cantante…sbagliero’, ma per me e’ cosi’. Billy, per me la Dalila e’ la Grace Bumbry 1965-72.

Lascia un commento