Auguri, donna Giulia.

Cara ed amata madama Giulia Grisi,
Sono i voti augurali per il Vostro compleanno, per i Vostri 200 anni. Anche se l’età di una dama è sempre avvolta dal mistero.
Tocca a me che fui il Vostro seduttore a Milano ed il Vostro geloso ed omicida sposo a Parigi ricordare il genetliaco di quello che fu il più grande soprano assoluto dei suoi tempi. L’ineguagliato modello di canto ed interpretazione per quasi un secolo, perché se la Pasta e la Malibran furono ricordate e venerate Giulia Grisi fu presa a paradigma di canto ed interpretazione.

L’arte di Giulia Grisi, accompagnata dalla bellezza e dalla sobrietà dell’agire in scena fanno parte della storia.
Il pubblico di Parigi e Londra correva per sentire e per vedere l’affascinante capinera di Lombardia, che incantò Theophile Gautier! Per vedere l’eleganza e la regalità di Semiramide, la gelida alterigia di donna Lucrezia Borgia, l’aura sacerdotale di Norma e per udire l’esecuzione del virtuosismo pari a quello di Liszt e la grandezza dell’interprete. E quel pubblico lo avete affascinato anche quando inesorato il tempo aveva segnato la bellezza e la voce, lasciando miracolosamente intatta l’arte canora.
Siete sempre l’adorabile donna, che inveiva contro il pubblico londinese, reo di preferire la fresca Adelina Patti (che primadonna Vostra pari Vi omaggiò quale la più grande, aggiungendo -incauta- con Rosina Penco) quale Giulietta alla Vostra matura persona e Semiramide.
Siete sempre la gelosa, che voleva eliminare anche fisicamente le numerose petacci, che insidiavano il bel Mario.
Siete, soprattutto e sopra tutti, l’ipostasi eterna della grandezza dell’arte del canto non solo come tecnica, ma come strumento irrinunciabile per esprimere, per dire per suscitare emozioni e reazioni nel pubblico. Il primo soprano ad essere tragico senza la voce tragica, senza che uscisse dalla Vostra bocca un suono che non fosse calibrato e librato per essere regina, innamorata, amante, folle o furente per amore.
L’insuperato modello, quello che molti avrebbero voluto sentire se possedessero la fortuna, che abbiamo avuto noi, di sentirVi e vederVi.
Uno dei più autentici filologi e musicologi, Richard Bonynge, si è chiesto come cantasse la Grisi.
E’ una domanda legittima perchè nessuna cantante è passata dall’Elvira dei Puritani alla Valentina degli Ugonotti o più ancora alla Fidès di Profeta (pure ben accomodata e puntata, e che voglia di poter studiare quelle puntature e quegli accomodi!) conservando nella critica del tempo la fama della qualità vocale e della completezza tecnica, che accompagnò quasi tutta la Vostra lunga carriera. Perché da un vecchio collega, con il quale condividevate l’inserimento dell’adagio “D’un tenero amore” nell’Otello, potete anche lasciarVi rammentare che qualche Vostra ultima apparizione non fu degna del nome della Grisi. Io mi ritirai per gli effetti del peccato della crapula, Voi, mia cara, troppo cantaste per colpa degli ideali mazziniani del Vostro amatissimo consorte.
Oggi il Vostro spirito, il Vostro carattere è il modello ancora insuperato ed insuperabile dell’arte e della difesa dell’arte del canto da ogni contaminazione, da ogni falsificazione, da ogni manipolazione.
Fervidi voti augurali, straordinaria ed unica, amatissima donna Giulia, con l’esempio delle Vostre eredi e imitatrici. Le migliori.
Vs.
Domenico Donzelli

Gli ascolti

Bellini – I Puritani

Atto I

Ah vieni al tempioJoan Sutherland (1963)

Donizetti – Don Pasquale

Atto I

Vado, corro al gran cimentoMarcella Sembrich & Antonio Scotti (1906)

Donizetti – Lucrezia Borgia

Prologo

Com’è bello, quale incanto…Si voli il primo a cogliereBeverly Sills (1976)

Meyerbeer – Les Huguenots

Atto III

Dans la nuit où seule j’éveilleJohanna Gadski & Edouard de Reszke (Mapleson – 1903)

Mozart – Don Giovanni

Atto I

Don Ottavio, son morta!…Or sai chi l’onoreJoan Sutherland (1960)

Rossini – Otello

Atto III

Assisa a piè d’un saliceLella Cuberli (1995)

Rossini – Semiramide

Atto I

Bel raggio lusinghierLella Cuberli (1990)

Verdi – I due Foscari

Atto I

Tu al cui sguardo onnipossente…Oh patrizi, tremateLeyla Gencer (1957)

Verdi – I Lombardi alla prima Crociata

Atto II

Oh madre, dal CieloGiannina Arangi Lombardi (1933)

Verdi – Il Trovatore

Atto IV

D’amor sull’ali roseeMargarethe Siems (1908)

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