Bel raggio lusinghier – Bidu Sayão

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… dedicato alla protagonista della Semiramide in scena in questi giorni al San Carlo… ovviamente la signora Sayão non cantava l’opera, ma inseriva l’aria nella scena della lezione del Barbiere!

25 pensieri su “Bel raggio lusinghier – Bidu Sayão

  1. Ahahah ecco la cara Bidu Sayão, il soprano canarino del mio primo Barbiere integrale sentito su cd con Martini, Baccaloni, Brownlee (c’era un Brownlee anche nel 1943) e Pinza con St. Leger alla direzione dell’Orchestra e Coro del MET. Comunque, bellissima linea e agilità con una voce splendente, ed una interpolazione protoromantica di duetto con il flauto traverso (anche se già Farinelli duettava con le trombe!).

  2. bidu sayo ebbe come secondo marito giuseppe danise. per la cronaca il primo fu walter mocchi ossia il signor emma carelli. bidu sayo fece una buona carriera in italia una gran carriera al met. pare che il marito dopo una recita di don pasquale a lei e giuseppe valdengo che dicevano “siamo stati bravi” abbia risposto ” si due buoni coristi”. giuseppe danise, credo avesse visto il don pasquale con formazioni tipo schipa galli-curci de luca. in fondo è vero la costante è rimpiangere il passato!!!!

          • rispetto a oggi, d’accordo… ma secondo te è oggettivo che nell’Ottocento, all’epoca tua e della Malibran etc per intenderci, si cantasse meglio che negli anni 60 e 70 del XX secolo? Non c’è anche la componente “mitica” di un passato ormai irrecuperabile a farlo sembrare migliore di quello che effettivamente fosse?

          • credo che se certa musica è stata scritta era perchè qualcuno la cantava. credo che se esiste un mondo dell ‘opera ove i compositori scrivono ad hoc, era perchè gli artisti la eseguivano
            la vicenda della composizione del ruolo di elvino per rubini sia chiara che avevano a che fare con fenomeni vocali. parti per lo stesso cantante che si assomigliano tra loro, come le parti pasta diverse da quelle malibran o colbran etc..credo che se verdi afferma che no ha piu’ a disposizione leggendari cantanti come la malibra o rubini, dato anche ciò che scrive, quelli furono dei fenomeni.
            esemplifico per dire che abbiamo molte prove oltre che descrizioni d’epoca che quei mostri fossero davvero tali. sicchè…

        • Non mi occupo di psicologia. Dico che più si torna indietro, meglio si canta. De Lucia è più virtuoso di Schipa, che è più autentico di Valletti, che è migliore di Benelli, che è migliore di… oggi chi è rimasto in quella corda? Nessuno. Oggi siamo pieni di contraltini che starnutano la voce per il naso, non c’è più traccia del vero tenore di grazia. E’ solo un esempio, se ne potrebbero fare centinaia.

  3. io dico un’altra cosa ancora. ovvero che cantassero tecnicamente salvo qualche differenza allo stesso modo ovvero ispirandosi ad un medesimo modello tendendo ad una medesima perfezione. chi ascolta lilli lehmann ascolta una tecnica di canto molto vicina a quella delle più acclamate dive della recente aetas aurea. Ai suoi tempi dicevano che lilli lehmann avesse avuto a modello teresa titjens che si era ispirata alle pasta, alle penco alle grisi…. a voi dedurre il resto ciao dd

    • Ma per cantare c’è un modo solo. Se CANTI, non puoi che cantare in quel modo. La decadenza del canto, almeno in una delle sue tante fasi, coincide con la trasformazione dei cantanti da ARTISTI, in TECNICI. Esempio: artista fu Tito Schipa, tecnico era Alfredo Kraus.

        • Francamente sono arcistufo di dispensare perle ai porci, per poi essere sistematicamente insultato da chi neanche capisce ciò che scrivo. Continuatevela da soli questa discussione, saluti.

          P.S. Amelita, ti risponderò un’altra volta… se capiterà.

          • Grazie della definizione “porco”!
            E scusa, o cara Sibilla che tutto sai e che tutto dispensi, se ho osato dire che dici spesso “teoria o tesi strampalate” senza nessun supporto analitico! Scusa davvero, tornerò nella mia grotta di ignoranza ad aspettare le tue perle qual fossero manna dal cielo!

          • C’è modo e modo di intervenire nelle discussioni. Il tuo è un intervento a gamba tesa che può generare solo polemica, nessun dialogo. Per cui chiudo qui la questione, non ho voglia di innervosirmi in queste faccende…

  4. forse la verità,e che siamo tutti figli dei nostri tempi,e si rimpiange il passato anche per le cose brutte,perche si rimpiange la gioventù,comunque nel caso del canto lirico indubbiamente si cantava meglio prima,anche se bisogna tenere conto di tanti cambiamenti,a cominciare dalle orchestre,e l’unificazione della frequenza diapason è abbastanza recente…

    • Beh, si potrebbe anche dire che nel Settecento i castrati cantavano meglio di Rubini, della Pasta, e della Malibran, ma a mio vedere sono dei paragoni inconsistenti in quanto anche questi cantanti venivano criticati ed anche loro avevano mende vocali (per esempio si diceva che la Pasta avesse la voce disomogenea, che ci mise una decina d’anni per imparare a fare il trillo; che la Alboni avesse un difetto nel colmare un passaggio in quanto le prime note seguenti suonavano più fioche e col tempo le migliorò). Ritengo veramente un modo STUPIDO di approcciarsi storicamente alla storia della vocalità.

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