MODESTE VOCI: DAVID DEVRIÈS

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Ancora un grande tenore di grazia alle prese con la cavatina di Almaviva. Ancora una grande lezione di canto sfumato, vario sino all’esasperazione, mentre la leziosaggine di tanti modesti epigoni è frutto (anche) di una fantasia interpretativa prossima allo zero. Per inciso, nessuno di quegli emuli risolve il passaggio di registro superiore con la facilità e di conseguenza i suoni timbrati e di sicura intonazione che sfoggia in questa pagina David Devriès.

5 pensieri su “MODESTE VOCI: DAVID DEVRIÈS

  1. Bellissima la prima parte, con mezzevoci, passaggio di registro impercettibili, pianissimi stupendi e poi … sento la seconda e rimango impietrito! Ma siamo sicuri che sia lo stesso cantante ? Non è che si è avvicinato troppo alla tromba di registrazione ? o_O
    Nella seconda parte, lo trovo spesso rozzo – certi suoni sono proprio buttati – e la coloratura spesso arraffazzonata!

  2. L’Aubade in effetti ha pochi paragoni, secondo me, esattamente come le arie di Werther, per non parlare dei brani tratti da “Fortunio” “La Basoche” o “Griseldis” che sono eccezionali sotto il profilo tecnico. Riguardo al brano del “Barbiere”, sono d’accordo con Papageno. Evidentemente la coloratura non era il suo forte, neppure nella tanto famosa “Dame blanche”.
    La voce afflitta da vibrato a me non infastidisce piu’ di tanto, del resto se e’ stato posto in “voci modeste”, qualche difetto, in natura, dovra’ pur averlo no?
    Comunque, una dizione come quella di Devriès e’ antologica, anche nei brani meno riusciti come l’allegro dal “Barbiere”.
    Ascoltatelo anche nella berceuse da “Jocelyne” di Godard, …eccezionale. http://youtu.be/xRhL-gkMHDk.
    E, di un’operetta di Lehar, cantata cosi’, http://youtu.be/sxE3iJ6LOBE , che ne pensate?
    Grandissimo tenore.

  3. Io lo scoprii quando anni fa comprai il disco della Bongiovanni con i 25 sogni della Manon. Rimasi incantato da ciascuna delle interpretazioni: ma la sua fu di quelle che mi sedimentarono nel cuore: http://youtu.be/Md4t5MQ_k7w
    Un altro sogno che mi parve meraviglioso, del pari belante se vogliamo, è quello di Alessandro Vesselovsky. Tenore che io continuo a nominare per salvare dall’oblio…

    Miguel: nella berceuse del Jocelyn la sua bravura lascia senza parole.
    Devries non fu un grandissimo tenore: fu assolutamente gigantesco!!!

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