Quaresimal X: Ian Bostridge

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Per una volta si potrebbe anche disattivare l’audio e godersi (si fa per dire) lo spettacolo dei contorcimenti, smorfie e tic assortiti, che costano al tenore Bostridge le centralissime frasi della prima aria di Don Ottavio. Ad audio ripristinato si sentiranno tutti i vezzi (nessuna lusinga e nemmeno un’ombra di brio, però) di certo malcanto in salsa Worcester, dall’incapacità di legare le semifrasi “quel che a lei piace” e “vita mi rende”, alla voce malferma sul si centrale (“RENde”), fino all’abortita messa di voce su “MORte” e al susseguente sol in odore di crooner. Più in generale si udrà una voce impriginata fra naso e adenoidi, e quindi per logica conseguenza, e non già per scarsa generosità di Madre Natura, eunucoide e bianchiccia, malferma e aspirata, come testimoniano le riprese di fiato, per sistema più sonore di quello che ne deriva. Poi ci sarebbe lo stile, o meglio la sua totale assenza: un’esecuzione smancerosa e manierata, ligia all’approccio eurosbobbico e pseudo intellettuale a qualunque musica, poco importa se di Bach, Schubert, Britten o altri autori. E anche in questo i precedenti sono molti e di gran nome, e in quanto tali non mancheranno di comparire in questa quaresimale rassegna.

6 pensieri su “Quaresimal X: Ian Bostridge

    • Ahahahah, carissima Lily.
      Magari, iinvece, pensa un poco, dovrebbe essere un omaggio a Mozart.
      Comunque le Brunildi, i Sigfridi, gli Ottavi quaresimali
      di questa rubrica, verranno domani sera molto rivalutati, dopo l’scolto del Vascello fantasma scaligero, poiche’ tu e tutti gli altri soffrirete,
      ahhhhhhhh se soffrirete, soffrirete moltissimo!!!

  1. Tra quell’eresia argentina di Cura che canta ingolato, e quest’altra eresia inglese che canta nel naso (in entrambi manca sistematicamente l’appoggio – manco a pagarli per fare il loro lavoro, ossia i cantanti), riusciamo a creare un cantante Frankestein che unendo i due difetti, canti decentemente? 😛

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