Quaresimal XI: Nina Stemme

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Per questo finale secondo di Fanciulla basterebbe un solo commento, riferito al gioco rappresentato: “il piatto piange”. A piangere, o per meglio dire a sibilare e ululare, è una normale voce di soprano lirico (da Mimì o da Butterfly) che risulta di volta in volta flautata e tubata all’ottava centrale (quella in cui il soprano lirico di norma canta e dovrebbe anche fraseggiare) e che arrivata agli acuti stringe e spinge, risultando indietro e afonoide come nel registro grave. Tacciamo dell’assenza di colori e della dizione ostrogota, e sì che si tratterebbe di una scena di canto di conversazione. Naturalmente dai sostenitori della signora Stemme e altre consimili colleghe abbiamo dovuto apprendere che Magda Olivero era, in questa ed altre parti, artefatta e affettata, oltre che vocalmente approssimativa.

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