VOCE DI BASSO V: TANCREDI PASERO

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L’ultimo ascolto di “voce di basso” è stato dedicato ad Alexander Kipnis, che dell’infelice sovrano spagnolo fu l’interprete ufficiale nei teatri di lingua tedesca. Riprendiamo le nostre proposizioni con Tancredi Pasero, che, invece, di Filippo fu l’interprete nei teatri italiani fra il 1925 ed il 1945, spesso sotto la guida di Arturo Toscanini. Il rimpianto per l’appassionato di cantanti antichi è che del Filippo di Pasero esista la sola grande scena del quarto atto e non già altri momenti come gli incontri con Posa e con l’Inquisitore.
Pasero viene ritenuto perfetto ed inarrivabile in questa scena, regale ampolloso al punto giusto. I due aggettivi sono perfettamente dimostrati  e condivisibili per il vocalista. Autentica voce di basso (forse non profondo come Kipnis, ma neppure baritonaleggiante alla Pinza, di cui fu spesso il Leporello) non emette mai un suono ingolato e falsamente oscurato, la voce costantemente galleggia sul fiato sia che salga agli acuti, sia che scenda. Basta sentire come Pasero esegua la frase “il di che qui di Francia” che batte sul passaggio o gli acuti  come il mi di “amor per me non ha” e lo stesso accade quando la voce scende ai”miei occhi languenti”. Quando però si passa all’interprete Pasero cede sia davanti a Kipnis che a Vanni Marcoux. Certo è molto, molto più misurato del primo, ma di entrambi non ha il gusto, forse esagerato di dire. Rispetta i segni di espressione come l’allargando di “spari dai miei occhi languenti”, senza eccedere, rispetta le due forcelle  di “sotto la volta nera”, senza però esagerare, ma il solo vero primo piano di tutta l’esecuzione arriva al diminuendo sul mi di “avello dell’Escuriale”, ancora alla chiusa, quando lo spartito prevede “parlato a mezza voce” Pasero canta a mezza voce, ma non rispetta il pp di “il serto” e risulta nella frase in generale piatto come interprete, inarrivabile oggi, ma anche ai suoi tempi come vocalista. Insomma se si vuole sentire come DEVE cantare Filippo si DEVE sentire Pasero. Se vogliamo sentire come soffra il peso del potere e del temuto tradimento  Filippo possiamo scegliere altri Plancon, Kipnis, Vanni-Marcoux.

4 pensieri su “VOCE DI BASSO V: TANCREDI PASERO

  1. Davvero una meraviglia, d’accordo in tutto col commento di Donzelli, solo un piccolo, insignificante appunto: tra i pochissimi segni d’espressione non seguiti vi e’ anche la forcella in diminuendo del primo ” amor per me non ha”

  2. …una sciocchezza: se esistesse la macchina del tempo….la coppia Pinza/Pasero Don come Giovanni/Leporello, sarebbe una delle prime cose che vorrei ascoltare, subito dopo aver sentito la Francesca da Rimini alla Scala il 22 Febbraio del 1916 con Pertile, Rosa Raisa e Giuseppe Danise e la Toti diretti da Marinuzzi.

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