Ascolti comparati: Faust, aria dei gioielli. Anna Netrebko vs. Antonina Nezhdanova.

Immagine anteprima YouTube Anna Netrebko

Immagine anteprima YouTube Antonina Nezhdanova

La scorsa settimana Anna Netrebko ha ufficializzato l’annullamento del previsto debutto come Margherita nel Faust di Gounod al Covent Garden e delle susseguenti rappresentazioni del medesimo titolo a Baden-Baden e alla Staatsoper di Vienna. Il tutto, ovviamente, a biglietti venduti già da parecchi mesi. Un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della diva recita: “After much consideration and intensive preparation, I have come to the conclusion that the role is not right for me”. Frase che la dice lunga, soprattutto per chi abbia consuetudine con la meditata scelta dei ruoli e la scrupolosa preparazione dei medesimi, cifra stilistica di una cantante che preparò in tre mesi circa (con i bei risultati che conosciamo) una parte come quella di Anna Bolena. Interessantissime e illuminanti, al proposito, le opinioni degli appassionati, tra cui parecchi fan della Netrebko medesima, riportate dal sito della Royal Opera House nella pagina dedicata all’annuncio del forfait:

http://www.roh.org.uk/news/cast-change-anna-netrebko-withdraws-from-faust

La nostra settimanale puntata sugli ascolti comparati non poteva che essere dedicata all’aria dei gioielli, proposta più volte in concerto dalla cantante russa e incisa in un recital discografico di alcuni anni fa. In un mondo ideale, o più modestamente in un mondo che riconosca, non solo a parole, l’importanza di doti quali autocritica e coscienza dei propri limiti, sarebbe bastata quell’incisione a far comprendere alla diva e al suo entourage che la Netrebko, a onta di un mezzo piuttosto importante, non possiede un’impostazione vocale compatibile con le richieste di un ruolo come quello di Margherita, ruolo che non si esaurisce peraltro nella scrittura brillante del celeberrimo valzer. E non sono certo i parchi acuti, maldestramente toccati, il problema di questa approssimativa esecuzione, ma la mancanza di stabilità al centro e nella zona che prepara il passaggio agli acuti, ovvero nei punti su cui la tessitura del brano principalmente e impietosamente “batte”. La voce appare artificiosamente gonfiata, e quindi in difetto di stabilità e talvolta (specie su note quali fa#4 e sol4) al limite della stonatura, il legato è precario, la dizione spesso inintelligibile. Inutile poi cercare un colore vocale, un’intenzione di fraseggio che chiarisca il senso delle diverse sezioni dall’aria, lo stupore iniziale, la scoperta della vanità femminile da parte dell’umile ragazza del popolo, il pensiero rivolto allo sconosciuto gentiluomo per il quale sente una così misteriosa fascinazione. Non potrebbe essere più stridente il contrasto con Antonina Nezhdanova, come la Netrebko cantante russa e soprano lirico (avvezza però, accanto a Manon, Rosina e Lakmé, anche alla Tatiana dell’Onegin e all’Elsa del Lohengrin), voce non solo timbricamente ricca e dolcissima (a onta della precaria tecnica di registrazione), ma omogenea e facile in tutta la gamma, estremamente fluida nell’ornamentazione (a partire dal trillo sul si3, con cui si apre la pagina), capace di variare dinamica e agogica quasi a ogni battuta. Una lezione di canto, e più ancora un’interpretazione di quelle che fanno epoca, di quelle che, sempre in un mondo ideale, in cui non si pratichi per sistema la damnatio memoriae di un passato che è scomodo termine di paragone, dovrebbero fare scuola. Purtroppo oggi fa scuola la Netrebko, come implacabilmente dimostrano le selezioni e più ancora le finali dei maggiori concorsi di canto.

17 pensieri su “Ascolti comparati: Faust, aria dei gioielli. Anna Netrebko vs. Antonina Nezhdanova.

  1. la colpa non è solo della cantante,ma del suo cerchio di agenti,e speculazione annesse,la scelta del repertorio è basilare per un cantante -quande volte si è detto – è forse la cantante ha dimostrato onesta Intellettuale,e non offrire una bufala al pubblico,però c’è il problema dei biglietti,è questa la dice lunga sul cinismo di certa gente che gestisce i cantanti,comunque mi sembra che se vogliono c’è il rimborso in questi casi..

  2. E certo….Margherita non è un ruolo adatto….perchè invece Manon, Leonora e Lady Macbeth sono adattissssssssimi alla sua voce….ma per favore…è dall’Elisir che ha smesso di accettare ruoli adatti alla sua voce la signora….

    • tecnicamente in maniera discutibile e respirando ogni battuta come al solito…ma almeno con la sua vera voce….fino a 6-7 anni fa, non avendo ancora esasperato il gonfiare artificialmente l’ipetrofico e incontrollato strumento, il timbro era ancora il suo vero timbro, piacevole e anche abbastanza brillante in acuto….con quel potenziale “se solo la signorina studiasse sarebbe un ottimo lirico-leggero/lirico…con quel bel timbro”…ormai già la si vede a ballare su tessiture wagneriane fra un paio d’anni…vuota in centro come non mai…ma purtroppo fa tutto parte del sistema…e vale per tutti i registri…Kau Kau, Stemme, Agresta, etc. etc. insegnano

      • In un mondo normale…una Petra Lang (tanto per chiamare in causa una a cui il tonnellaggio vocale non manca) canterebbe da lirico-spinto Manon e Butterfly (e non avrebbe fatto carriera da mezzo/drammatico quale NON è), Annona canterebbe Elisir, Don Pasquale e Lucia…etc.etc.

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