Ascolti comparati. “Al dolce guidami”: Anna Netrebko vs. Carol Vaness.

Immagine anteprima YouTube Anna Netrebko (Wiener Staatsoper, aprile 2011)

Immagine anteprima YouTube Anna Netrebko (Met, ottobre 2011)

Immagine anteprima YouTube Carol Vaness (New York City Opera, 1993)

 

In questi giorni Anna Netrebko è nuovamente di fronte al tribunale non si sa quanto santo, di sicuro ben poco tremendo, della Staatsoper viennese quale Bolena, ruolo debuttato proprio nella città teresiana ormai quattro anni fa. Proponiamo quindi, per questo venerdì ancora prossimo alla Quaresima, in primo luogo una comparazione “Anna contro Anna”, ovvero la medesima esecutrice in due diverse prove, l’esordio viennese e la ripresa al Metropolitan di pochi mesi dopo. Basta un ascolto anche distratto per realizzare come, oltrepassato l’Oceano, la voce della signora risulti, a onta o per meglio dir, in grazia dei sistematici ispessimenti in prima ottava, ancora più magra e da soprano leggero (al di là del prevedibile strilletto sul do de “l’altare infiorato”) e il legato (quartine di biscrome alla ripresa del tema principale del cantabile) ulteriormente compromesso. Più in generale la voce risulta in difetto di appoggio e, quindi, di malcerta intonazione nei passi in cui dal medium deve salire ai primi acuti (ad es. nel recitativo alle parole “ei mi sgrida, mi accusa” e nell’aria “un giorno solo del nostro amor”), a ulteriore riprova del fatto che la generosa natura e un timbro  anche gradevole all’ascolto non bastano a risolvere un ruolo lungo e oneroso, che gravita, come tutti quelli pensati per Giuditta Pasta, in primo luogo sul registro centrale. L’accento inerte completa il ritratto, diciamo claudicante, di questa Regina deposta. E allora un confronto pregnante può essere quello con la voce importante, ma non certo onnipotente al di là dei frequenti azzardi di repertorio (che si spingeva fino alla Norma e al Verdi pesante), di Carol Vaness, forse un poco generica nel fraseggio, ma esecutrice ben più della Netrebko allenata al canto di agilità (ascoltare la vocalizzazione su “del nostro amor”, che dal fa3 sale al la4) e capace di sfoggiare una ragguardevole saldezza, particolarmente all’ottava superiore (meno risolta la prima, ad es. nel recitativo alle parole “il Re l’impose”, in cui compaiono suoni tubati). Segnaliamo infine che nella prossima stagione viennese (presentata proprio ieri) la ripresa di Bolena sarà affidata a Edita Gruberova, già impegnata nella produzione viennese nel corso di una tournée del Teatro in Giappone, ma che a oggi non si è ancora prodotta nel ruolo nella Haus am Ring.

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