Il terzo americano qui in chiave di basso che agli inizi degli anni ’80 ci ha fatto sognare su quella che poteva essere la sfolgorante vocalità di Filippo Galli, il basso nobile di Rossini. Molti dopo di lui ci hanno provato. Inutile lamentarsene all’epoca di Rossini ci fu Galli e pochi altri (Tamburini, Ronconi prima maniera e poi fra ‘800 e ‘900 Plancon e forse de Reszke) e lo stesso è ricapitato dopo cento cinquant’anni. Assicuro, però, che l’agile Sammy che si aggirava ad Aix fra le copiose forme di Madama Horne e Madama Caballé ed esibiva un proiettatissimo registro acuto e snocciolava senza difficoltà e voce in posizione avanti le agilità di Assur, resta indelebile e difficile pensare di riascoltarlo ancora.
2 pensieri su “Genetliaco di Rossini, 17: Maometto II.”
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Ad Aix ero presente. Posso dire che Ramey mi aprì un mondo che fino ad allora avevo solo immaginato, leggendo Stendhal
concordo come potesse cantare rossini un basso (a parte mosè dove ramey soccombe davanti a de angelis) al massimo lo potevo immaginare da registrazioni di bassi in altri autori