Uno dei momenti topici del teatro rossiniano, la sfida, come dire l’occasione per il tenore contraltino e il baritenore (e ovviamente il soprano) di incrociare, non solo metaforicamente, le spade. Tra Otello e Donna del lago la scelta è caduta … Continua a leggere
Archivio mensile:febbraio 2016
Genetliaco di Rossini, 11: Zelmira.
L’altro fenomeno made in Usa ossia Chris Merritt, che si inventò una voce da baritenore, dimostrando, coi fatti, come anche le voci maschili potessero emettere sovracuti, gestire passi di agilità (anche se le scrittura di Andrea Nozzari non sono complesse … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 10: Zelmira.
Modesto ben più di quello di Blake il mezzo di William Matteuzzi, oggi oggetto di una damnatio memoriae di cui si ravvisano a stento le ragioni (al di là della consolidata necessità di disprezzare il passato allo scopo di incensare … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 9: La donna del lago.
Rockwell Blake, detto Rocky, è stato fra i tenori il simbolo del tenore rossiniano capace di rivaleggiare e superare soprani e contralti, liberando (con Ramey) le voci maschili dalla sudditanza rispetto a soprani e contralti. E’ stato, ad onta di … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 8: Bianca e Falliero.
Da un paradigmatico concerto parigino interamente dedicato al Pesarese, una non meno paradigmatica esecuzione del duetto del primo atto. Il paragone tra questa e l’ultima pesarese delinea più e meglio di ogni possibile discorso i limiti temporali (e spaziali) della … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 7: Bianca e Falliero.
L’unico vero attendibile omaggio alla vocalità e drammaticità della contessa Manna in arte Carolina Bassi detta anche la Napoletanina. Se questo è, come sempre accadeva, la radiografia della voce della cantante nell’anno 1819 siamo davanti ad un fenomeno poche volte … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 6: Tancredi.
Ancora una volta viene spontaneo pensare a Stendhal e alle sue descrizioni del “portamento mirabile della signora Pasta”, capace di far dimenticare il ridicolo di scenografie “in cui gli alberi proiettano ombra sul cielo”. Oggi, peraltro, gli alberi non proiettano … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 5: Semiramide.
Il secondo duetto Arsace-Semiramide, sempre proposto nelle esecuzioni ottocentesche di Semiramide è il punto più alto non solo nella produzione rossiniana degli incontri disperati e ultimi fra amorosi o, come nel caso specifico madre e figlio. Cosa li rende così … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 4: Semiramide.
La dimostrazione che si può cantare una parte Colbran anche senza possedere le caratteristiche vocali della prima signora Rossini. Condizione necessaria e imprescindibile è data l’esecuzione perfetta e, ove possibile, rimpolpata dei passaggi virtuosistici, lo smalto in zona centro-acuta e … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 3: Armida.
La domanda più volte proposta è se il grandioso e tragico finale di Armida, parte eseguita nell’800 quasi esclusivamente da Isabella Colbran, dove la protagonista è chiamata ad eseguire ogni genere di figura ornamentale ed a toccare variegate corde del … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 2: Tancredi.
La realizzazione di Ferenc Fricsay sembra inverare la definizione di Stendhal del dramma della giovinezza rossiniana quale modello di misurata grazia e nobiltà cavalleresca, una sorta di traduzione musicale delle opere del primo Raffaello, in cui la tenerezza ha la … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 1: Gazza Ladra.
La gazza ladra di Rossini eseguita per l’inaugurazione della ricostruita Scala ad opera di un direttore Arturo Toscanini che con Rossini ebbe, figlio del proprio tempo, rapporti scarsi. Ciò non di meno le sinfonie delle opere rossiniane furono una costante … Continua a leggere