Scala in «rosso» Nel bilancio mancano 7 milioni

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Ieri il cda della Scala ha fatto due conti e il bilancio di previsione 2012 parla di un deficit consistente. Tra i sette e (più probabilmente) gli otto milioni di euro.

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La situazione finanziaria della Scala è drammatica, e il motivo delle difficoltà è «che c’é una mancanza dei contributi pubblici», a sottolinearlo è stato il sovrintendente Stephane Lissner, intervistato dal TgR. «Non posso lasciare dire, perché è una cosa assolutamente falsa e che noi abbiamo aumentato i costi. Questo assolutamente no, anzi, abbiamo aumentato gli abbonamenti, siamo riusciti a diminuire i costi all’interno del teatro».

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10 pensieri su “Scala in «rosso» Nel bilancio mancano 7 milioni

  1. Se fossi Monti, darei un bel calcio a Lissner e compagnia.
    Tutti i teatri in Italia hanno subito dei tagli sostanziosi, mentre la Scala è rimasta quasi indenne. Ma con quale etica professionale e con quale morale si permettono di pretendere altri soldi dallo Stato? Con quale faccia tosta non si fanno un piano industriale decente e cercano di recuperare i soldi, proponendo compagnie decenti per i titoli scelti?

    E’ una vergogna, e (potrà suonare quale maledizione ma non lo è) spero che se le cose continuano così, la Scala chiuda e che i direttori non fanno il loro lavoro risarciscano il teatro per la loro negligente amministrazione.

  2. No, scusate, ma chi c’è dietro Lissner? Il papa? La CIA? Chi gli consente di sbagliare assolutamente tutto, avallando spettacoli di nessuna qualità e dilapidando il bilancio finanziario di un ente che rimane un bene della comunità? A prescindere dai gusti e dalle preferenze, durante tutti gli spettacoli a cui ho assistito nell’era Lissner ho ascoltato troppi cantanti oggettivamente insufficienti e stonati, che in altri teatri semplicemente non ho sentito!! Per storia e tradizione la Scala rimane IL teatro italiano, eppure ormai sta perdendo inesorabilmente la propria anima, svenduta alla falsità e alla mediocrità del marketing. Ma forse non si può parlare neanche di qualcosa di aulico come l’anima, qui si è perso il senso del ridicolo…

  3. Innanzitutto ricordo che la scala è ente autonomo per sua libera scelta. e Se il caro Lissner mettesse in vendita tutti quei posti che ad OGNI rappresentazione vengono riservati a sponsor, cral, convenzioni ecc il buco lo coprirebbe di sicuro! ma vergognatevi, e ve lo dico da milanese (uno dei pochi che va ancora alla scala), da persona che in quel teatro ci ha passato tantissime serate, ma vergognatevi! Voglio poi dire che se Lissner continuerà a proporre degli spettacoli indecenti, i miei soldi col piffero che li vedrà, e li voglio proprio vedere, perchè non si campa di inviti gratuiti! E poi voglio ricordare al “sovrintendente” che se c’è un buco economico nella azienda in cui lavoro noi agiamo e cerchiamo di trovare una soluzione per tapparlo, il buco, perchè finchè lui sta a lamentarsi in tv i soldi non arrivano! quindi invito Lissner a liberare i posti riservati, peraltro mai utilizzati, perchè sempre vuoti,e poi gli consiglio di migliorare le sue produzioni, perchè, come ripeto, è con il pubblico pagante che si fanno i soldi. Infine gli chiedo caldamente di fare pressione sui suoi lavoranti (e in particolare sui sig. coristi) e di dire loro che se vogliono fare una vacanza non c’è bisogno di mascherarla con uno sciopero, ricordando che parte del loro stipendio sono i nostri soldi e per piacere di smetterla di protestare, che è più una moda che una vera manifestazione.Auguro buona fortuna al sovrintendente, perchè se continua così va incontro ad un destino davvero grave, e fortuna la auguro al mio teatro, che non ho voglia di vedere chiuso per una coppia di nani incapaci.

  4. Come sempre, la responsabilità di tutti i mali viene addossata allo Stato e alla politica, capro espiatorio di tutto quello che non funziona. Ma monsieur Lissner non ammetterà mai errori decisionali o responsabilità, la Scala merita vagonate di soldi a prescindere, solo perché è La Scala. Non siamo più ai tempi dei teatri di corte dove i munifici signori (anche interessatamente, ovvio) mantenevano i teatri anche se in perdita. Per avere fondi bisogna dimostrare di meritarli, e non pretenderli in base alla fama di un nome. Se le cose proseguono così, non posso che concordare con Papageno, perché in un momento dove tutti fanno sacrifici è inconcepibile che un pozzo senza fondo inghiotta fondi pubblici senza restituire nulla.

  5. se il buco è quello dichiarato bastava eliminare unpaio di nuovi allestimenti e il pareggio era tale. quanto ai posti venduti ho il fondato sospetto anche in considerazione della vendita di tosca di questa mattina che gli abbonamenti siano assai meno di un tempo…… ma il pubblico è OTTUSO!!!!1

  6. C’ è qualcuno che domanda a questo faraonico teatro dello spreco di pubblicare i cachet dei registi, delle archistar, delle dive e dei divi delle majors? I ministri del governo Monti hanno fatto operazione trasparenza ieri, la può fare anche la Scala, essendo ancora beneficiaria di pubblico denaro…….perchè si dice cha a Milano si paghi come da nessuna parte al mondo.Sono sicura che se facessero una bella “torta” con excel dei bilanci complessivi degli ultimi dieci anni prenderemmo paura alla vista della percentuale di denaro dedicata ai costi degli allestimenti. e se poi facessimo all’interno delle torta dedicata agli allestimenti le percentuali di quanto hanno incassati singoli registi, ne prenderemmo ancora di più, perchè alcuni nomi sono eccessivmanete presenti….

    • Certo, cara Giulia, meglio non pubblicare i compensi dei pezzi da 90 della Scala (Lissner in primis), altrimenti sai che macello verrebbe fuori se i poveri spettatori paganti vedessero dove vanno (sprecati) i loro sudatissimi soldi? E che dire di quelli dei vari divi dai nomi altisonanti (ma dalle misere voci), usati come specchietti per le allodole per spremere i soldi del pubblico fesso che sborsa senza fiatare? Come ho già detto altrove, anch’io sono milanese e mi fa male vedere la “mia” Scala ridotta così, ma di andare a catafascio se lo meritano veramente. E cos’è questa lagna sui fondi che non ci sono? Pensano davvero di meritarseli senza far nulla??? Nessuno ha insegnato a Monsieur Lissner che quando mancano i soldi ci si rimbocca le maniche per trovarli? Una vergogna su tutta la linea

  7. la Scala meriterebbe solo di essere ridimensionata,e avere gli stessi(pochi) contributi che hanno gli altri teatri,
    dopo un Aida del genere,se fossi lo stato mi farei dare indietro i soldi.
    Rimettino al comando una persona italiana che lo possa rinnovare.

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