10 pensieri su “Magda Olivero ‘Vissi d’arte’ (1962)

  1. Vibrato stretto o non vibrato stretto, voce adatta al ruolo o voce non adatta, ma chi se ne frega! Che meraviglia poter ascoltare una cantante che tiene tutto perfettamente SOTTO CONTROLLO. All’Arena poi! Meno male che esistono le testimonianze audio, altroché demonizzarle come fa Mancini. …

  2. Ogni considerazione sul peso vocale e sul suo vibrato – qui nemmeno strettissimo – perde di senso davanti a una cantante che sapendo cantare si rende automaticamente adatta al ruolo. Affrontandole, invece, quelle considerazioni, forse nascono da un’abitudine a pensarla nei ruoli dove lei aveva piantato la bandierina: Adriana su tutte, Fedora, Iris… Tanto che sembra forse un po’ difficile immaginarla come Tosca, complice anche forse quel colore un po’ senile. Solo immaginarla però: perché ascoltarla e apprezzarla in quel ruolo è facilissimo. Per me la signora Olivero resta una delle Tosche più riuscite in assoluto.

  3. Sì, è molto divertente e istruttivo confrontare le due scene della morte di Scarpia nella versione Olivero e Callas. La prima si rifà a certo clima espressivo che potremmo definire da film espressionista, mentre la Callas (e Zeffirelli) hanno come modello una recitazione all’Anna Magnani.

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