Quaresimal XXXIV: Claudio Desderi

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La risposta autarchica (scaligera in primis, ma non solo) alle istanze della Rossini Renaissance in corda di basso. Ovvero, come imparare a rimpiangere non solo Corena, ma lo stesso Montarsolo. Tanto per rimanere nell’ambito dei tenori mancati. Si “apprezza” in particolare il sillabato, o meglio, la sua totale assenza, a favore di un sistematico ricorso al parlato, anzi a un sordo e ingolfato bofonchiare.

11 pensieri su “Quaresimal XXXIV: Claudio Desderi

  1. Mi dispiace che sia finito anche Desderi in questa rubrica. Lui il vero Fischer Dieskau dei poveri per limiti di timbro, ma non di fantasia, gusto e finezza. Grandissimo il suo Robinson alla Piccola Scala, straodrinario nella Pietra di paragone e, sarò dei pochi a sostenerlo, ottimo Dulcamara nella sfortunatissima edizione scaligera del “forfait” di Pavarotti. E’vero il rapporto canto/parlato era un po’ sbilanciato ma per me resta artista molto originale. Buona Domenica a tutti

    • evvabbé! Albertoemme, pure Desderi adesso, nel momento in cui si fa una selezione, che sia una selezione del meglio o del peggio, è comunque parziale e partigiana, nessuno lo nega. Possiamo anche affermare, con discerto buon senso, che prima di Vickers in questa rubrica ci dovesse finire , diciamo, il carreras della Madama Butterfly diretta da Sinopoli (la prima brutta cosa che mi è passata dalla mente…), o il duetto dei pescatori di perle cantato dalla coppia Domingo/Villanzon (per chi ama questa raffinata perversione: http://www.youtube.com/watch?v=U3LcPk35UBI), ma ce n’è uno che non ti piaccia? un cantante, dico uno in 100 anni storia della registrazione che non ti sia piaciuto? perchè da quando scrivi mai una critica che non fosse ecumenicamente buonista… e si che di voci da quel che scrivi ne hai sentite, tutte buone o tu di bocca buona? oppure ha scelto il partito preso di difendere l’indiffendibile sino alla fine, convinto di vivere e avver vissuto sempre nel migliore dei mondi possibili?, sinceramente, non capisco come si possa farsi piacere sempre tutto!

  2. herr Aureliano, mi pare di argomentare quello che scrivo. Io sono cresciuto alla scuola di Celletti (con gusti personali ovviamente diversi) che solo a una superficiale lettura può sembrare privilegiare l’aspetto squisitamente vocale (leggi per es. la recensione della Minnie di Carol Neblett) e capirai cosa intendo. Credo che il valore artistico e di originalità del cantante abbia pari dignità a quello vocale e in questo senso vanno lette le mie considerazioni. Con questo mica pretendo di cambiare la linea del blog che é dichiaratamente vociomane e tale deve restare. Ad ogni buon conto la sensazione di “buonismo” é irrilevante tanto quella del “cattivismo” che ogni tanto viene addebitata dall’interlocutore occasionale al consiglio d’amministrazione del sito (che ricambia con amore e perché no …teneressa).-

    • Ma lasciamo Celletti al sonno dei giusti……..
      ma quale fantasia, ma quale gusto? un conto è tenere in giusta considerazione l’interpretazione (o meglio, l’intenzione di interpretare che alcuni hanno, intenzione che mai si esplica in canto vero senza un tecnica adeguata), e un conto è avere sempre una parola buona per tutti come il papa….

  3. e allora cosa vuoi che t dica…l’essere come sono m ha coconsentito d tenermi in buona forma psico fisica d s………e con piacere e con chi m piace fino a giovedi scorso d aver voglia che arrivi il mio prox appuntamento alla scala (macbeth) e d avere appettito x il ristorante del venerdi e una buona digestione. Almeno se domani m schianto in autostrada muoio contento

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