5 pensieri su “Maria Chiara “La mamma morta” Andrea Chénier

  1. posso dirlo che bel sentire che ossigeno per le orecchie!!!! avessimo oggi chiara, tucci, carteri e stella metteremmo su quasi tutto il repertorio……..scusate sono terribilmente provinciale!!!!!

  2. Guarda eminenza, Tucci Carteri e Stella le ho sentite solo in disco ma per dar conforto ulteriore i tuoi polmoni aggiungo che l’ultimo applauso dopo l’amami Alfredo (tipo quello che prendeva la Callas alla Scala) lo sentii riferito alla Chiara (Brescia 1980?) e si che ne ho sentite decine di Violette, anche Joan Sutherland (Dio l’abbia in gloria) a Genova non lo beccò.-
    Insomma vuol dire che aveva una grande comunicativa nonostante fosse una cantante molto misurata e per nulla gigiona.-
    Come mai sparì di colpo dopo (mi pare) un primo Verdi difficilissimo che non ricordo cosa fosse?

    • beh, mica tanto di colpo, debuttò nel 1965 e si ritirò dalle scene se non ricordo male nei primi anni 90, con buoni 25 anni di carriera alla spalle e di un repertorio bello tosto; se ti riferisci all’Attila, lo canto sporadicamente negli anni ’80. Rispetto alle stelle cadenti dei nostri giorni ha avuto una longevità vocale oggigiorno impensabile. Bella voce, ottima tecnica, cantante preparata, seria, non ricordo un forfait Maria Chiara é uno dei ricordi più belli della mia gioventù di ascoltatore e una di quelle cantanti di cui non si può non dire “avercene oggi”!.

    • Ho una registrazione di Maria chiara, Aida a Verona, con Martinucci e Cossotto.
      Nonostante l’acustica, Lei esce bene, perchè la parte è adatta a lei, non ha solo le note, ha la caratura drammatica indispensabile per essere Aida, il martino-ucci grida e Fiorenza, beh nonostante gli anni, è Fiorenza.
      Poi l’ha cantata, l’ Aida, nell’ edizione monca – senza i balletti …azz !!!! – e con i macchinari di Ronconi – lo spaccagambe – diretta dal striaco maazeeeeeell, alla Scala, circondata da pesi massimi : Il Pavaro – assassino ahimè della “celeste”, Ghiaurov, Dimitrova, Cappuccilli afono e sostituito da Juan Pons, … e usciva sempre lei.
      Ce ne fossero di voci come la sua oggi, con colori bellissimi nel centrale, bassi in linea, cambi di registro e alti puliti e forti – in questo pezzo sono da manuale – roba da seppellire le vocine asfittiche e velleitarie in circolazione fra i sipari odierni.
      Grazie a Tamburini, ma soprattutto grazie a Maria Chiara !

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