ARNOLD IX: AUGUSTARELLO AFFRE

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Ecco l’Arnoldo dell’altro grande tenore drammatico francese a cavallo fra XIX e XX secolo, che vestì al Palais Garnier per un ventennio i panni di tutti gli eroi romantici di Meyerbeer, Halévy, Auber ed appunto Rossini. Offriamo due brani l’andante dell’aria del quarto atto Asile héréditaire e del duetto del primo atto con il protagonista. Entrambi in francese perché Affré cantò quasi esclusivamente in Francia. Affré è con Escalais il rappresentante più completo del tenore tragico o drammatico,  che discende da Duprez, che rappresenta una categoria vocale ed interpretativa oggi scomparsa, perché scomparsa la tecnica e scomparsa l’idea di che cosa rappresenti Arnoldo, oggi confuso con un ruolo di mezzo carattere solo perché il primo interprete fu anche il primo Comte Ory. La voce di Affré suona piena ed ampia in tutta la gamma, scura quando scende, insomma la vera voce del tenore drammatico ante verismo, solo che quando sale vuoi nell’aria come nel duetto acquista uno splendore ed una lucentezza, che neppure la registrazione del 1906 riesce ad attenuare e le frasi topiche come “invan egli non m’ode più”  “quel tetto io bramo, che caro un dì” vengono risolte senza apparente sforzo, ma con lo splendore del suono. Di tutti gli ascolti non si può non rimanere stupefatti come un tenore dal centro timbrato, sonoro e ricco sia in grado proprio nella scomoda frase “Ah Matilde si t’amo è vero”, che batte la scomodissima zona dal re bemolle centrale al si bemolle acuto, si prenda il lusso di eseguire un rallentando consono all’emozione ed alla trepidazione dell’innamorato. Prodigi, si fa per dire, del controllo del fiato.

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3 pensieri su “ARNOLD IX: AUGUSTARELLO AFFRE

  1. Come sai non mi piace. Nel duetto a tratti sembra di sentire due baritoni. Trovo poco credibile nei panni di Arnold una voce così matura, non rende il carattere giovanile del personaggio. E comunque ha difficoltà piuttosto evidenti con le note.

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