Ciao, Elena!

formicaIl destino implacabile non solo ha stabilito una vita brevissima (cosa sono oggi cinquant’anni?) ed una morte repentina dopo tante sofferenze  per Elena Formica, ma la morte nella notte di Sant’Ambrogio, quella che per noi  melomani, categoria alla quale Elena indubitabilmente apparteneva,  è la notte per eccellenza. Una melomane un po’ particolare perché esercitava  la professione di giornalista, che con l’essere autenticamente melomani spesso è in conflitto. Ma l’Elena era intimamente melomane nel senso più ampio e positivo del termine. Nessun provincialismo, nessuna passione dettata da simpatie e da connivenze ambientali, ma quella sana passione nata dalla cultura. Cultura amplissima e vastissima, quella dei classicisti con i quali è un assoluto piacere parlare di tutto, dal melodramma, alla tradizione culturale ebraica ( Elena veniva da una famiglia di origine ebraica e aveva una mamma partigiana bianca  di grande fama e notorietà) alla vita quotidiana, alla città di Milano dove aveva studiato, si era veramente formata e che portava  sempre nel cuore.

Ciao, Elena! Dedichiamo a te, bergonziana di ferro, un passo del Requiem verdiano.

Immagine anteprima YouTube

 

5 pensieri su “Ciao, Elena!

  1. La notizia, appresa questa mattina dalla comune amica Patrizia Monteverdi, mi ha letteralmente sconvolto. Non sapevo che Elena stesse male, così grave.
    Un vuoto davvero grande che lascia l’amica e la preziosa collega.
    Andrea

Lascia un commento