14-25 aprile: fiera campionaria e scala 2^

Immagine anteprima YouTube Immagine anteprima YouTube Immagine anteprima YouTube

andiamo ai primordi della tradizione di fare spettacoli  di rilievo con grandi interpreti per un momento importante per la città, che rivendicava la sua qualifica di capitale economica e morale del paese, come molti fatti dimostrano e chiedo scusa per la dose di campanilismo, ma…. è la storia che parla

Nel 1929 venne proposta una Cavalleria con un coppia consolidata come la Arangi Lombardi e Merli e l’anno dopo la Scala propose per l’inaugurazione della fiera niente meno che la più celebre diva italiana, quand’anche alla fine della carriera ovvero Claudia Muzio protagonista di Traviata. Nel 1931 fu la volta di Fanciulla del West con una specialista del ruolo come la Dalla Rizza  ed Antonio Cortis il terzo dei grandi spagnoli forse il meno peculiare per timbro ed estroversione interpretativa, ma cantante di rara bellezza timbrica e gusto. Nel 1933 arrivò monumentale come la fiera Aida diretta da de Sabata.

Aggiungo un particolare il rilievo e la scelta di offrire al pubblico i grandi non riguardava solo lo spettacolo inaugurale, ma anche quelli del periodo. Basta pensare che alla Cavalleria fece seguito la Francesca con Gilda dalla Rizza e che nell’Aida del 22 aprile,  sotto la guida di Toscanini, si alternavano i soliti (si fa per dire) Pertile e Merli, la solita Giannina Arangi Lombardi, l’habitué Galeffi e la rara presenza di Elisabeth (Elisabetta sul cartellone) Rethberg.

Molti dei cantanti di quelle “serate in occasione dell’inaugurazione della fiera campionaria” sono fantasmi che popolano questo sito e che rappresentano punti di riferimento irrinunciabili per un sito che del canto e del grande canto vuole occuparsi e quindi ci è sembrato inutile proporre la paradigmatica Violetta di Claudia Muzio o il Radames dei tenori ufficiali della Scala Pertile e Merli. Ci siamo orientati su un Borgioli giovanissimo e già raffinato ed elegante esecutore della scomoda aria di Alfredo e su due grandissimi e diversi baritoni alle prese con Amonasro, parte che per chi frequentava Rigoletto, don Carlos de Calatrava, Barnaba  era “riposo” per la voce.

Lascia un commento