16 settembre – Ricordare Maria Callas.

Maria-Callas-5Ricordare Maria Callas nell’anniversario della sua scomparsa è senz’altro doveroso, ma è difficile scrivere e dire parole nuove per la cantante che più di tutte, forse, è stata, nel corso dello scorso secolo, al centro dell’attenzione del mondo musicale (e non), vuoi per i meriti artistici, vuoi per la propria vita, e ancora oggi capace di accendere gli animi di chi la ascolta. Personalmente lascerei ogni commento alla musica stessa, in questo caso la mitica ripresa di Anna Bolena alla Scala, per esempio, dove la linea vocale è essa stessa motivo d’espressione, capace di creare l’atmosfera del brano come di rendere il momento teatrale. E sono forse anche questi i motivi che rendono questa una delle serate mitiche della storia dell’opera, come suggerisce il prorompere degli applausi del pubblico sulle ultime note della Callas, che ci ricorda come il pubblico fosse attento, e capace di premiare i meriti dei grandi Artisti perché capace di ascoltare.

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4 pensieri su “16 settembre – Ricordare Maria Callas.

  1. Poche voci riescono ad accendermi come quella della Callas anche a distanza di anni e di ore di ascolto,la sua Norma in Lp,quella del 60,l’ho letteralmente consumata…Doveroso ricordo in un momento che non ha memoria per chi ha avuto reali meriti artistici.
    Grazie

  2. Alla Scala di Milano il solo pronunciare il nome Callas ha creato folle immense di spettatori.:
    Ricordo il dì della sua dipartita e il concerto che ne seguì con l’omaggio di un LP da parte della Fonit Cetra, (lo conservo ancora)
    e il pubblico in sala che guardava stranamente il vero vedovo tale Commendatore Meneghini che dal palco di prima fila a sinistra elargiva sentenze postume; e il giorno del tentativo del teatro di riproporre l’Anna Bolena con una certa Ruth Falcon, e i fischi della intera cavea, che fece annullare la finta recita, in cui anche la Simionato si beccò, urla e riprovazioni, le tre date successive in cui si cercarono diverse cantanti per riproporla, fino a che la Caballè si decise a mantenere l’impegno (altra serata tumultuosa ma che consentì alla fine il ritorno del titolo in scala) le repliche
    della Bolena con diverse serate burrascose finchè la Gasdia non rappacificò parte del pubblico.
    E’ bene ricordare che il teatro aveva fatto un battage
    pubblicitario con foto della Callas e dell’allestimento
    di quando la cantò, alla radio si riproponevano suoi
    brani e quindi si creò artatamente la voglia di sentirla
    e vederla (?!?)
    Infine la ripresa di Traviata da parte di Muti-Fabbricini
    che abbisognò comunque di avere il pubblico schedato.
    Si otteneva un posto solo dopo aver dichiarato le generalità, per iscritto.
    Purtroppo non ebbi la fortuna per via dell’età di ascoltare la Callas in teatro, ma alla radio non mi perdei nessuna diretta, e fui all’ascolto della famigerata recita di Norma con Corelli da Roma e ascoltai le furiose dichiarazioni, per l’abbandono dopo il primo atto ma nessuna voce sul perchè il teatro non aveva una sostituta
    Si arrivò persino a chiedere in parlamento che le fosse revocato il passaporto.

  3. Sul fil di ragno della memoria:nel 57 ancora ginnasiali avevamo avuto dal maestro Gavazzeni la possibilità di studiare insieme in uno studio di Piazza Fontana.Era con noi Carlo Belgir,il re dei tappeti,con qualche mese e qualche sicurezza in più.Sopraggiunse,fra l’ondeggiar dei candidi capelli,il maestro,affabile,generoso.Carlo gli chiese cosa pensava della Maria e lui:avete studiato la mandragora? mi inchino alla sua intelligenza! Con lui c’era una signora,ma qui mi taccio.
    Andreotti in un’intervista dichiarò che a Roma in Norma probabilmente aveva preso una stecca.Il personaggio non era estraneo all’arte della bugia,infatti ascoltando su YT la performance si deve dire che non è ai vertici della meravigliosa serie di Casta…ma è ottima,la cabaletta poi non farebbe pensare a una affezione,ma esistono stadi ambigui. sicuramente l’offesa ci costi un milione era predisposta.A Roma in passato aveva avuto solo trionfi,azzardo l’ipotesi si un dispetto alla diva di Milano.Governantii e sovrintendenti mostrarono la solita incapacità.
    Grazie per aver scelto la Bolena,del suo valore si era accorto Bellini,con timore.

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