Ventiquattr’ore di Barbiere /10: “Dunque io son”

Fiorenza Cossotto, Sesto Bruscantini:

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Il duetto tra Figaro e Rosina è un capolavoro di arguzia e di finzione: il finto stupore e la sorniona soddisfazione della protagonista si intrecciano con l’ironia di Figaro che sa, vuole e può tenere in mano il gioco e farsi davvero factotum. La scelta di Sesto Bruscantini è un omaggio alla sua misura e alla sua capacità più unica che rara di porgere la parola cantata con la naturalezza di un attore di prosa. Con lui una bravissima Fiorenza Cossotto. Anche qui si noti l’autoimprestito nel tema della cabaletta, che è preso dall’aria di Fanni nella Cambiale di Matrimonio.

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