Le cronache di Manuel Garcia: Schiff al Conservatorio, sereno variabile.

Schiff625_0Il Bach di Schiff è ormai storia, quasi mito. Le sue interpretazioni, dai primi dischi DECCA degli anni 80′ fino alle ultime incisioni per la ECM, e i suoi concerti sono una assoluta pietra di paragone, un riferimento e modello inevitabile per tutti coloro che, per studio o per diletto, vogliono avvicinarsi al repertorio per tastiera di Johann Sebastian Bach. Suono pulito e concreto, quasi geometrico, attento a mettere in luce tutte le strutture compositive e contrappuntistiche con straordinaria razionalità e precisione ma al contempo capace di avvicinarsi ad un fraseggio più melodico e riposato senza abbandonarsi ad estreme ed eccessive licenziosità interpretative. Tutto ciò e tanto altro è il Bach di Schiff: una vera miniera di sorprese e piaceri.
Anche quest’anno, come ormai accade con piacevole regolarità, la storica Società del Quartetto di Milano ha accolto nella sua ricca e interessante stagione il grande pianista ungherese, in questa occasione con le sei partite per tastiera di Bach rigorosamente al pianoforte. Anzi, ai pianoforti. Due Stainway, identici nella forma ma non nella tecnica (né dunque nel suono), hanno accompagnato Schiff da una partita all’altra, offrendo ora un suono più profondo e pastoso, ora più leggero e duttile. Il che in realtà non ha cambiato le sorti della serata.
Già, perché – diciamolo subito – il concerto non è stato indimenticabile. Certo, non sono mancati momenti piacevoli di grande bellezza ed eleganza, soprattutto nelle danze più spigliate e lineari, ma nel complesso Schiff è apparso stanco, affaticato, abbandonandosi spesso ad una spiacevole superficialità interpretativa: passaggi non chiari o comunque scanditi grossolanamente con poca precisione e cura, contrappunti confusi e non delineati soprattutto nei momenti più complessi e geometrici, suono spigoloso e carente di quella morbidezza e omogeneità a cui ci ha in tanti anni abituati. Insomma, uno Schiff non proprio in forma che non è riuscito a coinvolgere, a sedurre e a rendere pienamente, come fatto in tante altre occasioni, l’eleganza e la raffinatezza che caratterizzano queste splendide pagine bachiane.
Alla prossima, Maestro!

M. Garcia

Immagine anteprima YouTube

Lascia un commento