Buon Natale dal Corriere

Gli auguri di Natale si devono sempre fare anche quando non abbiamo motivo di vera ed autentica gioia. Le vicende personali sono estranee alla passione operistica ed anzi, talora musica, voci e canto sono una panacea al privato ed al quotidiano. Ma per godere si deve ascoltare il bello, l’espressivo, il pensato e sentito. Tutte qualità che le odierne esecuzioni hanno perso da tempo. Ed allora per restare al passato dal quale sempre e sicuro proviene un raggio mi domando se abbia ancora un senso cercare e rincorrere quel raggio che Stille Nacht di Ernestine Schumann Heink o Adeste Fideles di una sinceramente infervorata Renata Tebaldi davano. Il misero presente, la sistematica operazione di voler rendere questo presente ancor più misero fanno piccolo e triste anche il nostro Natale operistico.

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12 pensieri su “Buon Natale dal Corriere

  1. Un vecchio proverbio recita,se ben ricordo, : “I ragli dei ciuchi non arrivano in cielo ” , Qellii però di tanti attuali svociati canentes al top mediatico , arrivano purtroppo alle orecchie dei melomani amanti del bel canto… e in grande quantità: Coraggio e avanti tutta!

  2. Auguri ragazzacci. Non è da voi scoraggiarsi perchè si trova sempre , nella elaborazione critica feroce all’attuale star-system dell’opera, il senso propositivo e motivato del vostro consapevole trasporto per il genere musicale in questione. Trasmetterlo a chi (ben per lei/lui) ne vuole usufruire con altrettanta ragionata passione è una azione bellissima. Buon Anno Nuovo.
    P.S. Vero che la musica amata cura e aiuta nei momenti difficili….lo viviamo.

  3. Il momento della lirica non è brillante ,me io resto del parere che,se vi fossero altre doti in chi sceglie i cast, si potrebbero allestire spettcoli di gran liunga migliori anche con i vocalisti attuali . ma ci vorrebbe competenza e capacità di resistere alle pressioni di qualche divo o diva

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