Venerdì Santo

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“Tu vedi: non è così.
Son queste le lacrime del peccatore pentito,
le quali oggi con rugiada sacra
hanno irrorato il prato e la campagna:
egli così li ha fatti fiorire.
Ed ora è lieta ogni creatura
sull’orma amica del Redentore,
e a lui vuol consacrare la sua preghiera.
Lui stesso in croce ella non può contemplare:
e però leva lo sguardo verso l’uomo redento;
che dal gravame del peccato libero si sente,
e puro e santo per l’amor del divino sacrifizio.
Di questo ora s’avvedon stelo e fiore sui prati:
che non li calpesta, oggi, piede di uomo.
Ma a quel modo che Dio con celeste pazienza
di lui ebbe pietà, per lui sofferse,
così anche l’uomo oggi con clemenza pia,
alleviando il suo passo, li risparmia.
Ecco, ne rende grazie ogni creatura,
quante han qui fiore e presto periranno,
perché oggi la natura discolpata
conquista il giorno della sua innocenza!”

(Richard Wagner – “Parsifal”, atto III – Traduzione di Guido Manacorda)

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