Aspettando il Trovatore XIV: “Ai nostri monti”, Ernestine Schumann-Heink ed Enrico Caruso

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Generoso e mediterraneo (pure troppo) il figlio, composta e forbita (altri direbbero: gelida e sussiegosa matrona, massima delle offese) la madre putativa. Basterebbe la ben diversa posizione della voce (e la facilità che la signora sfoggia all’ottava bassa, non eguagliata da Caruso nella gestione della zona del passaggio superiore) a testimoniare la diversa, anzi inconciliabile origine dei rispettivi personaggi.

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