Il mese del tenore verdiano V: Leon Escalais (1859-1940) il Trovatore

Immagine anteprima YouTube

Sembra giusto, se proposto Affrè nell’arioso, offrire il coetaneo e rivale Escalais nella pira. Pira eseguita in tono perché uno dei punti di forza del tenore francese, al pari del rivale, erano gli acuti estremi, facili e squillanti. Escalais è assai più popolare di Affrè perché si esibì in Italia, tanto che di questa come di altre arie effettuò registrazioni in entrambe le lingue. Dalla registrazione la voce di Esclais appare squillante, irrisoriamente facile in alto dove acquista uno squillo ed una penetrazione  che neppure i metodi  primordiali di registrazione possono elidere, anche se è facile immaginare la qualità della gamma acuta dal vivo. Sarebbe, forse stato interessante il confronto diretto perché se la voce di Escalais è più duttile (non troppo, anche se altrove come nella famosa Siciliana del Robert le Diable esegue facilmente le agilità) non vanta però la fenomenale qualità ed ampiezza in tutta la gamma della voce  del rivale,  a sua volta un po’ troppo compreso della fenomenale dote. Un altro interessante confronto fra i due limitatamente a Verdi è rappresentato dall’esecuzione dell’aria di Radames, di scrittura un po’ più centrale dell’arioso di Manrico, dove Esclais supera il fenomenale Affrè, assolutamente inespressivo.

Lascia un commento