LA BUFALA di Pere(ira), Fasoli(s) e Ceci

Ceci DiegoQuesta notte uno dei soli stalker (per me più semplicemente un inopportuno scassacazzo) ormai relegato al cestino del sito aveva inviato la provocatoria domanda: “andate a fischiare la Bartoli ?”.
Il problema “forfait si forfait no”per noi del sito non era neppure stato preso in considerazione nei nostri quotidiani incontri e confronti eppure, in cuor nostro eravamo certi, che, memore dell’esito trionfale –per i numerosi fischiatori del concerto del 2012- la Bartoli non si sarebbe presentata. Puntuale all’ultimo, secondo il Magistero del grande soprano catalano “il pacco si deve tirare all’ultimo momento” è arrivato raffreddore dal naso della diva e cordoglio dalla penna virtuale della medesima per compiangere il forfait e promettere un presta apparizione. Non richiesta, aggiungo io!
Cecilia Bartoli non è la prima cantante che faccia finta di piangere e commuoversi. Per farlo occorre, però, l’arte consumata di Nostra signora di Crescentino, mica della Cecilietta!
Raffreddore o paura non hanno salvato l’amico e mentore Alexander Pereira dal pacco della diva.
Car el me lu: “ubi major…… “ o meglio ancora “mors tua vita mea” e la Cecilia ha preferito la salvezza della pelle propria a quella del sovrintendente, che, pure, le offerto spazi e lauto cachet per concordate pagliacciate in quel di Zurigo.
Che la signora sia sparita per timore di un bis del concerto del 2012, nonostante la presenza in teatro di tanti amici e sinceri ammiratori come quelli che credono a fole e fanferlucche tipo Ermafroditi armoniche, che plaudono alle agilità sgallinacciate della cantantina, che mi ricordano il rumore della Singer della mia nonna, che rinnegano un passato di fans di Berganza e Valentini (dopo aver sempre storto il naso davati ad una Horne o ad una Dupuy), che dilapidano disonesti guadagni in ancor più disonesti dischi o per un banale raffreddore ha poca o nulla importanza.
Il fatto è uno solo : la Bartoli ha tirato il pacco. E solo il tempo dirà se si trattasse di raffreddore o fifa. Potrebbe essereil titolo di un film di Alvaro Vitali o Lino Banfi, parafrasi del capolavoro “fifa e arena” del principe di Curtis.

La verità: quella di stasera è l’ennesima bufala dell’età Pereira, che ha funestato la stagione scaligere, e se questi dovesse mai presentarsi al palcoscenico – e siamo certi che lo farà a raccontare qualche fabula- la carica dei fischi dovrebbe essergli riservata per aver tirato pacchi e piazzato sole da quando approdato a Milano anzi da prima, visti i famosi contratti con sé stesso.
Ho sentito dire che La Scala meriterebbe di essere evocata in giudizio in forza di una class action da parte di quei poveretti (creduloni e bietoloni, direbbe Thomas Mann) che hanno acquistato il biglietto del teatro, e magari anche quello del treno o dell’aereo e lautamentente pagato una stanza in un albergo milanese e che sentiranno una quarantina di minuti di corde da bucato baroccare.
Troppo poco la Scala, con azione di regresso verso il proprio peracottaro sovrintendente, merita la class action da parte dei milanesi che da almeno 20 anni vedono ridotto il teatro ad un circo (di quelli poveri e miseri dei paesi) i quali hanno un solo immenso torto tacere per quell’amore per quel teatro. Sonori fischi sarebbero salutari altro che metodo Montessori! Il Pestalozzi ci vuole!
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20 pensieri su “LA BUFALA di Pere(ira), Fasoli(s) e Ceci

  1. C’era da aspettarselo con un po’ di lungimiranza… In effetti l’alternativa poteva essere il concerto con perenne faccia di bronzo per i fischi (che sicuramente ci sarebbero stati) in modo da sfangarla e far ricadere l’onta sui beceri buatori. La verità è che sa che non tutto le è permesso fuori da certi lidi. Per fortuna!

  2. Comunuque sia, Pereira è risucito a far scappare anche il direttore del ballo!!! non gliene va bene nemmeno una poveretto .
    La cecilietta Borlettipuntiperfetti si consolerà certamente cantando Isotta in versione filologica in qualche prossimo festival!

  3. Per me gli scassacazzo siete voi. Sempre pronti a rovinare un concerto perche’, secondo il vostro chiarissimo giudizio, una cantante non e’ perfetta.

    Io compro un biglietto per godermi l’esibizione di una cantante cha a me piace, fregandomene altamente della vostra opinione. E voi cominciate a buuare e a far innervosire gli interpreti rovinandomi lo spettacolo.

    Chi siete voi per ergervi a censori della mulsica lirica? Mi piacerebbe ascoltare i vostri muggiti di vacca in calore.

    Se non vi piace la Bartoli statevene a casa a sentirvi i vostri dischi a 78 giri e non rompete i coglioni agli altri. Grazie.

    • Abbiamo letto e già commentato su facebook
      la signora non è nuova a scritti diffamatori nei nostri confronti. Non siamo nemmeno andati ….ci siamo limitati a commentare la notizia appresa alle 6 e passa di sera.
      La stampa non si interroga sulle sostituzioni a raffica a biglietti venduti per mancate apparizioni di nomi famosi. Gente come la signora si preoccupa di creare un capro espiatorio al fatto che la sovrintendenza non funziona e che la gente è scontenta. E ieri sera il pubblico lo ha fatto sapere al sovrintentente in modo diretto. potrebbe degnarsi di informarsi sullo scontento che regna da tempo, da prima dell’estate mi risulta e che si legge a chiare lettere anche altrove. Ma ormai il re è nudo nonostante le “sandolingue”
      Abbiamo appreso, sempre ieri sera, che si entrava A GRATIS IN TEATRO ( segno che c’erano tanti biglietti invenduti o sbaglio ? ) e che i biglietti acquistati venivano comunque rimborsati a chi assisteva allo spettacolo dei soli strumentisti. ma chi paga questi flop? chi decide di andare in scena, pagare i solisti e rimborsare i bilietti?

      Questo è un paese ormai basato sulla disinformazione sino all’eccesso, in cui si prende la gente per i fondelli e la si insulta pure, pensando che tutti siano cretini e non si rendano conto. e si pensa di usare ogni mezzo, anche il più squallido, come quello della sandolingua, che pensa di inventare alibi a chi non ne ha. Non rispettano la gente, si credono al di sopra di ogni cosa e pensano di poter usare ogni mezzo.

  4. Grazie sig.ra Giulia,

    il sito de “La Stampa” non permette di scrivere commenti – non ci sono riuscito. Spero quindi che la sua chiara risposta arrivi agli occhi dell’autrice dell’articolo, la quale probabilmente è tenuta ad esprimere solo commenti “istituzionali”

      • Per me essere definito ultrà passatista è solo un complimento. In ogni caso bello leggere il resoconto dei fischi al periglioso pereira.
        In ogni caso è bene leggere un estratto dal surricordato articolo de La Stampa:
        “L’irritazione della piccionaia scaligera arriva in un momento caldo per il Piermarini, con la fresca defezione del direttore del balletto Makhar Vaziev, passato ieri al Bolshoi nonostante avesse rinnovato il 3 settembre il contratto con la Scala, e l’ennesimo rinvio della novità di György Kurtág Fin de partie, da Samuel Beckett, che doveva debuttare il 6 novembre ma che è stata di nuovo posposta. Molte star hanno in effetti dato buca in era Pereira: ultimi della lista, quest’autunno, il venerabile direttore Nikolaus Harnoncourt , per motivi di salute, e il divo della danza Sergej Polunin che doveva ballare nella Bella addormentata”.
        Ma Kurtag quanto ci mette a scrivere un’opera?
        Rossini nello stesso tempo ne aveva già scritte 8-10! Il maestro ungherese poi è vecchiotto, pur augurandogli lunga vita, attenzione che non schiatti prima di finire ‘sta benedetta opera tanto attesa!

  5. Mai sentita dal vivo. Quando mi capita di sentire le promozioni dei suoi dischi, spengo subito l’apparecchio. Lei pensa di essere Farinelli, ma quando gorgheggia ,mi ricorda la gregiola .
    Grégiola. (in versiliese) Strumento giocattolo che facendolo girare “gregiola”.

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