Un direttore per Andrea Chénier, terza puntata. Georges Sebastian

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Georges Sebastian (1903/1989) ungherese di nascita e dapprima strumentista, poi direttore d’orchestra per tutto il mondo dalla Russia stalinista, agli Stati Uniti dell’epoca del secondo conflitto mondiale sino alla Francia post bellica, dove guidò l’orchestra di radio France è il vero motivo di interesse di questa esecuzione di Andrea Chenier, che rappresenta la terza ed ultima tappa dei nostri ascolti dedicati al rapporto fra capolavoro di Giordano e bacchette. Paradossale perché questa esecuzione potrebbe anche essere il poeta di Alain Vanzo, che canta con dolcezza, estasi poetica e slancio, come partitura e consolidata tradizione interpretativa richiedono. E mi permetto di aggiungere che anche Michèle Le Bris nel ruolo di Maddalena, ad onta di una voce più da Mimì, che da Maddalena è qualcosa di più di una corretta esecutrice, a dimostrazione che preparazione, sicurezza musicale e tecnica servono per essere interpreti.Ma torniamo alla direzione. Primo aspetto che attira e soddisfa, la qualità del suono orchestrale. L’orchestra di radio France era una compagine buona, ma non ecceziomale come altre svizzere od olandesi (tralasciando le orchestre tedesche) eppure il suono è sempre morbido, rotondo, esemplare la capacità di passare dal piano ad una esplosione di suono come accade ad esempio nel quarto atto quando, dopo l’ arioso di Maddalena, entra Chenier. Un’orchestra che suona piano e pianissimo, che sa esplodere senza che la qualità del suono sia compromessa. E poi abbiamo il direttore i cui meriti non si fermano allo splendido accompagnamento, all’assecondare le richieste dello spartito e dei cantanti. Si ha la netta sensazione che l’ orchestra con i suoi colori e i suoi volumi preceda sempre quel che accade in palcoscenico creando, anzi anticipando la situazione drammatica e scenica. Ovvio che un direttore versato nel Novecento trovi momenti alti in quel richiamo del passato delle danze del primo atto, ma sono entusiasmanti e mozzafiato l’inizio del secondo atto e tutta la scena del tribunale; giustamente lugubri e desolati l’episodio della vecchia Madelon e la prima parte del quarto atto, che poi esplode nell’esaltazione della morte dei due innamorati.

Un pensiero su “Un direttore per Andrea Chénier, terza puntata. Georges Sebastian

  1. splendida prova di Vanzo, un signor tenore, in fin dei conti Cheniér è parte per tenore lirico o poco più, prestata troppo spesso a vocianti tenori corti che la urlano all’impazzata e la maddalena di Michèle Le Bris sta benissimo accanto a un Andrea così sfumato e espressivo; anche Massard che solitamente non amo particolarmente è meglio di gran parte degli Gerard degli ultimi 50 anni. Bellissima esecuzione davvero.

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