L’Assedio di Corinto – Storia delle esecuzioni, seconda parte – Cronologia I


Cinti

Il 1828 è l’anno in cui Assedio di Corinto, rigorosamente in lingua italiana viene proposto in molti ed impotanti teatri italiani: Parma, Firenze, Genova, Bologna, Napoli e Milano. Arriva anche a Venezia su un palcoscenico non primario quale il teatro san Benedetto. Nei ruoli protagonistici si esibiscono i maggiori cantanti allora in carriera in Italia ora famosi come Giovan Battista Rubini, Adeleide Tosi, Henriette Meric-Lalande, altri già in fase finale di carriera come Giovanni David ed altri, invece, all’inizio della loro celebrità come Antonio Rubini, Giovanni Basadonna e Giovanni Battista Genero. Non solo, ma in questo primo anno di rappresentazioni, forse, l’aspetto più importante è la composizione per l’esecuzione al Carlo Felice di Genova da parte di Gaetano Donizetti alle soglie della celebrità e stimatissimo come concertatore, di una nuova e differente cabaletta, aggiunta alla scena parigina tradizionalmente stampata e in luogo di quella desunta dal Maometto (eseguita dal cast originale anche nelle riprese a Bruxelles del 1827 e 1829), che ebbe nell’Assedio diffusione larghissima per tutto l’800. Possiamo interrogarci se il brano originale risultasse difficile per gli esecutori, se mancasse, problema credo al momento non risolto.
Altri due aspetti vanno rilevati in queso primo anno di rappresentazioni. La preponderanza di tenori nel ruolo di Neocle ad onta dell’usanza italiana di affidare al contralto en travesti il giovane amoroso e del fatto che Rossini avesse predisposto il ruolo in doppia chiave. E sul ruolo del giovane amoroso, cui a Parigi era stata affidata una grandiosa scena di tessitura acutissima e dalla scrittura si evince la irrinunciabile capacità di cantare a fior di labbro in zona davvero impervia si incontrarono a distanza Rubini e David. A Napoli il primo, che dopo anni di presenze defilate era diventato il tenore del San Carlo nei ruoli di contraltino, succedendo proprio a David, che a Genova non solo cantava Neocle, ma sopratutto la seconda versione, ampiamente ritoccata di Bianca e Fernando, ruolo creato da Rubini.
Il secondo e più interessante fenomeno, ultimo retaggio del passato recente, è la presenza nel ruolo di Maometto II di due baritenori quali Claudio Bonoldi e Domenico Rejna (all’inizio di carriera). L’abitudine di baritenori di vestire i panni, previ ovviamente accomodi, che sarebbe interessantissimo poter esaminare, di personaggi creati per Filippo Galli (nominalmente basso, ma di fatto quasi un baritono moderno) sopratutto Assur. Precisiamo che i due cantanti non sono i soli atteso che in quegli anni spesso Nicola Tacchinardi e Manuel Garcia furono ora Assur ora don Giovanni.

Domenico Donzelli

Cronologia parziale – Prima parte

1826 – 09 Ottobre – Prima

Mahomet II – Dérivis
Cleomene – Nourrit
Neocles – Adolphe Nourrit
Hieros – Prevost
Adraste – Bonel
Omar – Ferdinand Prévost
Pamyra – Cinti
Ismene – Frémont

Atto I
Scena I
Diverso testo fra edizione Troupenas usata a Pesaro e libretto stampato. (Cleomene: Ton ordre, chef de Grecs / Ta noble voic seigneur; Choeur : O ciel!…il garde le silence / Mais o ciel!…il garde le silence ecc)

Scena IX
Diverso testo (Pamyra : Jour effroyable! / Jour déplorable; Jour fatal! Ô remords! Ô souffrance / Sort fatal! Ô remords! Ô souffrance!)

Atto II
Scena I
Dopo il recitativo di Pamyra “Que vais-je devenir” è presente l’Air “O patrie infortunée”, con coro, corrispettivo di “Sì ferite, il chieggo, il merto” da Maometto II :
Pamyra : O patrie infortunée!
Quelle affreuse destinée!
Ah! De gloire environée,
Je voudrais briser tes fers.

Choeur (à Pamyra):
De la Grèce infortunée
Tu déplores les revers;
Mais, de gloire environée,
Tu pourras briser ses fers.

Scena II
Duetto – Diverso testo fra libretto ed edizione Troupenas, il duetto a Parigi risulta strutturato in modo più complesso e lungo, incorporando anche la cabaletta “Gli estremi accenti ascolti” da Maometto II.

Divertissement – Viene inserito dopo il duetto e prima della Scena III. Nell’edizione Troupenas presentata a Pesaro veniva eseguito a inizio Atto II, prima della Scena I.

Atto III
Scena VIII
Recitativo e preghiera – L’ultima frase del recitativo “Entourez-moi, mes soeurs, victime volontaire Pamyra n’a plus rien qui l’attache à la terre”, che nell’edizione Troupenas è inserita prima della Preghiera, nel libretto di Parigi segue la stessa in forma cambiata.

Scena IX
Finale – Il finale è più articolato, con una ulteriore sezione di Pamyra insieme al coro di donne greche prima del suicidio della protagonista davanti a Mahomet.

1827 – Febbraio – Bruxelles

Mahomet II – Dérivis
Cleomene – Nourrit
Neocles – Adolphe Nourrit
Hieros – Prevost
Adraste – Bonel
Omar – F. Prévost
Pamyra – Cinti
Ismene – Frémont

Atto I
Uguale a Parigi 1826.

Atto II
Scena I – Il Divertissement “L’hymen lui donne” viene posto ad inizio atto.

Scena II – Nella scena di Pamyra é presente l’Air “O patrie infortunée”, con intervento del coro.

Scena III e IV – Il duetto è stampato secondo la versione estesa di Parigi.

Divertissement – Viene inserita la nota “Divertissement” e “Après le divertissement”, non è dato sapere se fossero eseguiti i balletti o se si passasse direttamente al Coro seguente, vista l’ubicazione di “L’hymen lui donne” a inizio atto.

Atto III

Scena III – Grande Scena di Néocles. Risulta tagliata la sezione di conducimento “De Pamyra j’ai pu briser la chaine/ et du tyran mépriser le courroux;/ Ah! C’est le Ciel qui dans ces lieux l’amène / Pour triompher ou mourir avec nous.”, lasciando presumere il taglio della ripresa.

Scena VII – La preghiera è seguita dai versi di recitativo “Victime volontaire, Pamyra n’aplus rien qui l’attacheà laterre! Entourez-moi, mes sœurs.”

Scena VIII e IX – Il finale viene stampato nella versione estesa di Parigi con interventi di Pamyra e Coro finale.

1827 – Inverno – Dicembre – Accedemici Filarmonici Romani, Roma

Cleomene – Angelo Testa
Pamira – Paolina Mancinelli / Giuditta Grisi (?)
Neocle – Pietro Angelini
Jeros – Francesco Saverio Pellegrini
Ismene – Carolina Brocard
Maometto II – Nicola Sardi
Omar – ?

Direttore della Musica – Sig. Marchese Domenico Capranica

Traduzione di poeta ignoto.

Atto II
Scena I – L’aria di Pamira prende la forma nota Recitativo – Ah! Che sarà di me?, Aria – Dal soggiorno della pace, Cabaletta – Ma cessata la tempesta, eliminando “Sì ferite, il chieggo, il merto”.

Scena II e III – Il duetto fra Pamira e Maometto segue la forma tradizionale tagliata.
“Imen le dona” viene eseguita dopo il duetto e prima di “Divin profeta”, come a Parigi.

Atto III

Scena II – Viene tagliato il personaggio di Adrasto.

Scena V – Taglio nel recitativo di Cleomene, che viene accorciato.

Scena VI – Taglio nel recitativo fra Jeros e Cleomene, facendo iniziare la profezia dopo i primi versi di recitativo.

Scena VI – Al finale tradizionale il Coro aggiunge :
La fiamma rapida
Per tutto appresa
Già più non lascia
Scampo o difesa: O
h dura ambascia!
Oh crudo fato!
Forza è morir.

Note : Giorgio Gualerzi, nel programma di sala della ripresa pesarese de “Le siège de Corinthe” segnala cinque recite di cui l’ultima con Giuditta Grisi. (Programma di sala de Le Siege de Corinthe, Pesaro 2000. “Da Assedio a Siège”, pag. 119)

1828 – Carnevale – Gennaio – Teatro Ducale di Parma

Maometto II – Domenico Reina
Cleomene – Giovanni Battista Genero
Neocle – Elena Otto
Omar – Pietro Giacomoni
Adrasto – N. N.
Pamira – Giuditta Grisi
Ismene – Clementina Lanari
Jero – Carlo Ottolini Porto

Traduzione di Calisto Bassi.

Atto I
Scena V – Il coro “Dal ferro del forte” è preceduto da un recitativo di Omar “Ecco doma Corinto”.

Atto II
Divertissement – Tagliato.

Scena IV – Il terzetto “E’ mio germano” viene tradotto o sostituito come segue, diversamente da altri libretti di Bassi dove viene riportata la versione tradizionalmente eseguita :
Pamira (con circospezione a Neocle) :
Se mai gradita / Ti fu Pamira
Deponi l’ira / Mio dolce amor.

Neocle: L’usata calma / Quel cor riprende;
Ma incerto il rende / Pietà furor.

Maometto : Può sol quel ciglio / Che m’incatena
Calmar la piena del mio furor

1828 – Quaresima – Marzo – Teatro della Pergola Firenze

Maometto II – Claudio Bonoldi
Cleomene – Gio. Battista Genero
Neocle – Elena Otto
Omar – Tersiccio Severini
Adrasto – N. N.
Pamira – Giuditta Grisi
Ismene – Carlotta Corazzo
Iero – Carlo Ottolini Porto

Atto I
Scena VI – Il recitativo di entrata di Maometto ”Cessi vittoria di mia voce al suono” è tagliato, Maometto entra direttamente con “Sorgete: in sì bel giorno”.

Atto II
Divertissement – Tagliato.

Scena I – Si esegue il solo recitativo “Cielo! Che diverrò?”, vengono tagliate l’aria “Dal soggiorno degli estinti” e la cabaletta con coro “Ma se alfin placato il nembo”.

Scena IV – Il terzetto “E’ mio germano” viene tradotto o sostituito come “Se mai gradita ti fu Pamira”.

1828 – Primavera – Maggio – Teatro Carlo Felice di Genova

Maometto II – Antonio Tamburini
Cleomene – Gio. Battista Verger
Neocle – Giovanni David
Omar – Antonio Crippa
Adrasto – Francesco Ricci
Jero – Agostino Rovere
Pamira – Adelaide Tosi
Ismene – Marietta Riva

Traduzione sconosciuta (Nel Libretto è presente una nota circa l’adattamento dei versi della versione ritmica in fase di produzione poiché la traduzione risultava troppo letterale e discordante con la musica).

Per questa produzione Donizetti compone una cabaletta per il duetto del II atto fra Maometto e Pamira “Pietosa all’amor mio”, che Ricordi, dopo una stampa del solo Duetto nel 1828, pubblicherà nell’edizione a stampa de L’Assedio di Corinto già nel 1829 senza citarne l’autore. La cabaletta, di enorme successo, entrerà stabilmente nelle esecuzioni di L’Assedio di Corinto dell’800.

Atto I
Scena III – Viene aggiunta una scena per Pamira: Recitativo “Al suo di mesti accenti”, Aria “Se d’amor fra le ritorte” e cabaletta con coro “Se il dolce mio tesoro”, aria di Cleofide tratta da Alessandro nelle Indie di Pacini, Atto I, Scena II. Viene aggiunto un recitativo dopo l’aria “Infelice Pamira!”.

Scena VIII – Il recitativo di entrata di Maometto ”Cessi vittoria di mia voce al suono” è tagliato, Maometto entra direttamente con “Sorgete: in sì bel giorno”.

Atto II
Scena I – La cabaletta di Pamira viene eseguita in una diversa traduzione :

Pamira : Ah! S’è ver che per la patria / Siano dolci le catene
Tanti affanni, tante pene / Vado intrepida a sfidar.

Coro, e Ismene : Per l’onore e per la patria / Noi saprem teco spirar.

Scena III – Dopo “Un fortunato Imene” viene inserita la cabaletta del duetto “Pietosa all’amor mio”, composta per questa serie di recite da Gaetano Donizetti :

Maometto : Pietosa all’amor mio / Alfin ti arrendi, o cara,
Vieni, Pamira, all’ara / Vieni a regnar con me.

Pamira : Fatale è l’amor mio! / Pena crudele amara!
Vorrei seguirti all’ara / Ma onor m’arresta il piè.

Scena IV – Divertissement “Imen le dona”.

Scena VI – Il terzetto “E’ mio germano” viene tradotto o sostituito come “Se mai gradita ti fu Pamira”.

1828 – Primavera – Giugno – Teatro San Benedetto di Venezia (eseguita come L’Assedio di Granata)

Maometto II – Pietro Giani
Cleomene – Alberto Bergi
Pamira – Clementina Fanti
Neocle – Giovanni Basadonna
Jero – Massimiliano Orlandi
Omar – Giovanni Dionese
Asdrasto – N. N.
Ismene – Marietta Marconi

Atto I
Scena VI – I versi di Maometto all’entrata dopo il recitativo :
Coro di soldati : Omaggio, gloria, onor / Al magno vincitor

Maometto : Duce di gente indomita / Reggendo il suo valore
Voglio che al mio splendore / Si prosti il mondo inter.
La Spagna i ferri nostri / Già morde, o miei campioni,
S’inchina al mio voler.
Di palme s’incoroni / Da gloria il mio poter.

Coro di soldati : Sommessa al tuo valore / La Spagna ormai si stà.

Atto II
Scena I – I versi corrispondenti all’aria “Dal soggiorno degli estinti” e alla cabaletta con coro “Ma se alfin placato il nembo” sono virgolettati e fanno presupporre ad un taglio, riducendo la scena al solo recitativo di Pamira “Cielo! Che diverrò?”.

Scena III – Il divertissement “Imen le dona” viene eseguito dopo il duetto Pamira-Maometto, con traduzione diversa.

1828 – Autunno – Ottobre – Teatro Comunale di Bologna

Maometto II – Domenico Cosselli
Cleomene – Gio. Battista Vergé
Neocle – Anna Alberti
Omar – Antonio Biscottini
Pamira – Emilia Bonini
Ismene – Adelaide Carrini
Jero – Luciano Bianchi

Maestro Direttore della Musica – Signor Giovanni Tadolini Acc. Fil.

Atto I
Scena VI – Il recitativo di entrata di Maometto ”Cessi vittoria di mia voce al suono” è tagliato, Maometto entra direttamente con “Sorgete: in sì bel giorno”.

Atto II
Scena I – Si esegue solo il recitativo “Cielo, che diverrò?”. Viene tagliata l’aria “Dal soggiorno degli estinti” e la cabaletta con coro “Ma se alfin placato il nembo”.

Scena III – Dopo l’esecuzione di “Un fortunato Imene” si aggiunge la cabaletta del duetto “Pietosa all’amor mio”, composta da Donizetti.

Scena IV – Il terzetto “E’ mio germano” viene tradotto/sostituito come “Se mai gradita ti fu Pamira”.

1828 – Autunno – Teatro degli Avvalorati di Livorno

Maometto II – Carlo Moncada
Cleomene – Lorenzo Bonfili
Neocle – Ipolita Ferlotti
Omar – Tersiccio Severini
Adrasto – N. N.
Pamira – Clementina Fanti
Ismene – Elena Badoera
Iero – Carlo Ottolini Porto

N. B. La Musica del Duo della Scena II Dell’Atto Secondo è del Sig. Maestro Donizetti (Nota stampata nel Libretto)

Atto I
Scena V – Il coro “Dal ferro dal forte” e l’aria di entrata di Maometto sono preceduti da un recitativo di Omar “Ecco doma Corinto”.

Scena VI – Il recitativo di entrata di Maometto ”Cessi vittoria di mia voce al suono” è tagliato, Maometto entra direttamente con “Sorgete: in sì bel giorno”.

Atto II
Divertissement – Tagliato.

Scena I – Si esegue il solo recitativo “Cielo, che diverro?”. Vengono tagliate l’aria “Dal soggiorno degli estinti” e la cabaletta con coro “Ma se alfin placato il nembo”.

Scena II – Viene aggiunta al duetto Maometto-Pamira la cabaletta “Pietosa all’amor mio”, composta da Donizetti.

Scena III – Il terzetto “E’ mio germano” viene tradotto/sostituito come “Se mai gradita ti fu Pamira”.

Atto III
Scena I – La Grande scena di Neocle è tagliata. Viene sostituita con una scena per Cleomene : Coro “Qual pensier torbido, qual cupo orrore” e scena di Cleomene con coro Recitativo “Lasciatemi, partite”, Aria ”Se quel Popol che t’adora”, Andante ”Ebbro dal mio furore” e Cabaletta “Questo dì per lui fatale”. Scena e aria di Don Alfonso tratta dall’opera Caritea, regina di Spagna di Saverio Mercadante, adattata nel testo.

1828 – 4 Ottobre – Teatro di S. Carlo, Napoli

Maometto II – Signor Tamburini
Cleomene – Signor Mazza
Pamira – Signora Tosi
Neocle – Signor Rubini
Jero – Signor Campagnoli
Omar – Signor Chizzola
Ismene – Signora Manzocchi Eloisa
Adrasto – Signor Capranico

Traduzione di Calisto Bassi (non indicato nel libretto).

Nota del Libretto: “Questa opera, ch’ebbe tanto felice successo in Parigi, ha sofferta qualche innovazione, quando si è data in altri teatri d’Italia. Ma la Impresa de’ Reali teatri non vi ha ora permessa alcuna alterazione, facendola eseguire come originalmente l’ha scritta il suo celebre autore.”

Atto I
Scena IV – Il coro “Dal ferro dal forte” e l’aria di entrata di Maometto sono preceduti da un recitativo di Omar “Ecco doma Corinto”. Il recitativo di entrata di Maometto ”Cessi vittoria di mia voce al suono” è tagliato, Maometto entra direttamente con “Sorgete: in sì bel giorno”.

Atto II
Divertissement – Tagliato.

Scena III – Al duetto Pamira-Maometto viene aggiunta la cabaletta “Pietosa all’amor mio”, scritta da Donizetti.

Scena IV – Il terzetto “E’ mio germano” viene tradotto/sostituito come “Se mai gradita ti fu Pamira”.

Atto III

Scena I – La sezione del recitativo di Neocle “I destini tradiro ogni speme” e la preghiera del coro fuori scena con interventi di Neocle “Signor, che tutto puoi” viene virgolettata, probabilmente perché tagliata, passando direttamente alla Grande Scena “Gran Dio! Non mai di un popol”.

Scena II – Il recitativo viene viene virgolettato dalla frase di Cleomene “Ah! Vada lungi da questo asil di pianto” riprendendo a “Se vero fosse…se degna ancor di me…”, sezione probabilmente tagliata.

Scena IV – I versi del recitativo di Pamira prima della preghiera sono virgolettati da “Volte tranquille, e tetre!” fino a “Non vi trovi che sangue…il vegga, e tremi!”, probabilmente perché tagliati.

1828/29 – Carnevale – 26 Dicembre – Teatro alla Scala di Milano – Stampa del 1828

Maometto II – Antonio Tamburini
Cleomene – Berardo Winter
Neocle – Gioachino Musatti
Omar – Domenico Spiaggi
Pamira – Enrichetta Meric-Lalande
Ismene – Onorina Amandante
Iero – Luigi Biondini

Traduzione di Calisto Bassi (non specificato nel libretto).

Atto I
Scena VI – Il recitativo di entrata di Maometto ”Cessi vittoria di mia voce al suono” è tagliato, Maometto entra direttamente con “Sorgete: in sì bel giorno”.

Atto II
Divertissement – Tagliato.

Scena I – La scena di Pamira “Cielo! Che diverrò?” viene tagliata. L’atto inizia con il duetto Pamira-Maometto. È aggiunta la cabaletta “Pietosa all’amor mio”, composta da Donizetti, ma i versi di Pamira sono diversi da altre edizioni :
Pamira : Deh taci! A me fatale / Torna d’amor l’accento,
Rispetti il mio tormento / Se rio quel cor non é.

Scena III – Il terzetto “E’ mio germano” viene tradotto/sostituito come “Se mai gradita ti fu Pamira”.

Atto III
Scena I – La Grande Scena di Neocle viene tagliata. L’atto inizia con una scena per Pamira preceduta dal Coro d’introduzione “Pian, piano inoltrati”, per proseguire con il recitativo “Eccomi: a voi ritorno!”, l’aria “Ciel pietoso, ciel clemente” e la cabaletta “Ah se è ver, di quel ch’io sento”, scena ed aria di Emma dalla Zelmira, aggiunta per la prima dell’opera a Vienna nel 1822 per Fanny Eckerling.

Gli ascolti

Gioachino Rossini

Zelmira

Atto II

Pian, piano, inoltrisi…Eccolo, a voi l’affido…Ciel pietoso, ciel clemente…Ah! S’è ver di quel ch’io sento (Scena di Emma)

Anna Maria Rota (dir. Carlo Franci – 1965)

Marianna Pizzolato (dir. Roberto Abbado – 2009)
Immagine anteprima YouTube

Giovanni Pacini

Alessandro nelle Indie

Atto I

Al suon di mesti accenti…Se d’amor fra le ritorte…Se fosse a me vicino (Scena di Cleofide)

Laura Claycomb (dir. David Parry – 2006)

Saverio Mercadante

Caritea, regina di Spagna

Atto II

Va’ superba…Oh povero mio cor…Questo core il suo furore (Scena di Don Alfonso)

Jacek Laszczkowski (dir. Giuliano Carella – 1995)
Immagine anteprima YouTube

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