Manon Lescaut, terza puntata. Renato des Grieux: Francesco Merli e Beniamino Gigli.

Manon è titolo da primadonna eppure la prima edizione discografica del 1931 e la selezione del 1950 vanno esaminate e ricordate, in principalità, per i protagonisti maschili: la prima per la splendida vocalità di Francesco Merli, forse il miglior Des … Continua a leggere

What dreams may come: J. E. Gardiner dirige Semele alla Scala.

Sin quasi alla fine del primo atto di questa Semele si ha la sensazione di una direzione musicale poco centrata, per così dire fuori fuoco: gli eccellenti English Baroque Soloists suonano bene ma con scarsa cavata, colori insufficienti, insomma in … Continua a leggere

Manon Lescaut alla Scala, dal vivo.

Alla fine siamo andati a vedere questa Manon prima versione. Lo abbiamo fatto non certo nella inutile speranza che lo spettacolo dal vivo rivelasse valori reconditi ed arcani, irrimediabilmente sfuggiti a cagione della scadente ripresa audio e video proposta dalla … Continua a leggere

Manon Lescaut, seconda puntata. Le Manon di Tucker: Montserrat Caballé, Virginia Zeani, Magda Olivero.

Davanti a questi tre ascolti accomunati dalla presenza di Richard Tucker nel ruolo dell’irruente e, purtroppo perdente, amante si dovrebbe concludere che sia il tenore americano, in uno dei suoi ruoli, il destinatario dell’ attenzione del Corriere della Grisi. Inutile … Continua a leggere

Manon Lescaut. Prima puntata: Antonietta Stella e Clara Petrella.

Ieri sera è stata trasmessa in televisione la rappresentazione di Manon Lescaut della Scala, a dimostrare che la produzione scaligera abbia o si vuole abbia rilievo ed importanza. Ci sembra quindi doveroso proporre ai nostri lettori una serie di ascolti … Continua a leggere

Sister radio: Manon Lescaut alla Scala

Il fatto che la Scala abbia proposto lo spartito, eseguito la sera della prima a Torino nel 1893 dovrebbe assicurare, nell’idea di chi ha pensato, patrocinato e realizzato questa proposizione, incondizionato encomio ed estasi al pubblico. Da sempre ed a … Continua a leggere

Clemenza di Tito a Firenze: Mozart fra le rovine.

E’ un mondo a pezzi quello della Clemenza “secondo” Willy Decker, che nel 1997 firmò l’allestimento per l’Opéra de Paris, ora ripreso al Teatro del Maggio fiorentino (senza che il demiurgo abbia avuto parte in questa riproposta). Domina la spoglia … Continua a leggere

Carta bianca a Don Carlo de Vargas: La Chovanščina di Musorgskij secondo Gergiev alla Scala

La Chovanščina di Musorgskij – che quest’anno mi pare il titolo più interessante della stagione scaligera – non è certo l’opera più semplice da mettere in scena per un teatro, essendo assai esigente sia per quanto attiene al numero di … Continua a leggere

“Ho con me l’inferno mio”: Orfeo ed Euridice all’Opera di Roma

L’Orfeo gluckiano torna sulla scena del teatro capitolino dopo un’assenza di quasi settant’anni (l’ultima volta era stato proposto nel marzo del 1951, protagoniste Ebe Stignani ed Elena Rizzieri sotto la bacchetta di Vittorio Gui) e, verosimilmente per la prima volta, … Continua a leggere

Cenerentola alla Scala: l’opinione di Andrea Nozzari

Con encomiabile buon senso il Teatro alla Scala, ha utilizzato lo storico allestimento di Ponnelle per la recente ripresa di Cenerentola. Scelta encomiabile sia per il risparmio sia per l’intramontabile bellezza nelle scene, nei costumi e nei movimenti degli attori … Continua a leggere

Sorella radio: Anna Bolena all’Opera di Roma.

Anna Bolena è diventata opera di repertorio al pari e forse più di Bohème o Trovatore. E per di più con l’abitudine non rara di eseguirla integralmente. Abitudine che un tempo mi sembrava dovere e che, invece, oggi spesso trovo … Continua a leggere